La grave situazione degli NCC e tutto il turismo italiano

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Lo abbiamo chiesto a Paolo Di Gangi

Responsabile Regionale LAZIO 8puntozero

La categoria, degli NCC, come sta vivendo la pandemia?

Devo dire che purtroppo, non siamo stati per niente fortunati, in quanto noi NCC sebbene considerati tecnicamente come attività aperte, abbiamo avuto cali drastici di fatturato con punte di perdita che vanno oltre il 90%, in quanto da marzo ad oggi il lavoro è completamente svanito, infatti così come per una magia malevola, le nostre caselle e-mail sono state intasate da centinaia di disdette. Addirittura, le aziende più strutturate hanno dovuto mantenere alcuni impiegati al lavoro solo per registrare le cancellazioni e rendere i soldi eventualmente già incassati. Quei soldi, che erano la benzina per riaccendere la macchina produttiva giusto prima dell’inizio stagione. Questo, per spiegare che così come è facile intuire, i nostri clienti che sono i viaggiatori, ovvero i turisti, ovvero i business-men oppure i congressisti o i partecipanti ad eventi di vario genere, da marzo 2020 sono tutti inesorabilmente svaniti nel nulla cosmico. Quindi le nostre aziende sono diventate una sorta di negozio dove seppur la porta è rimasta sempre aperta non vi è entrato più nessuno. Altre attività pur avendo avuto sì dei cali, almeno un minimo, hanno potuto farlo, noi no! Ma tutto il settore turismo è stato completamente dimenticato come al solito dallo stato, che si preoccupa sempre di finanziare per esempio, all’infinito l’Alitalia a suon di milioni, ma non chi come noi si guadagna la pagnotta senza chiedere niente a nessuno. Lo stato, infatti, ha risposto alle nostre grida di aiuto con una quasi elemosina, o con dei prestiti che tuttavia pur essendo garantiti, un giorno li dovremo pur rimettere. Comunque sia, a noi che siamo di fatto parte della filiera turismo, vorrei aggiungere che anche il settore dei bus turistici vive una realtà economica ancora più grave considerando che i loro costi sono più elevati dei nostri, poi le guide turistiche, altra categoria completamente abbandonata al proprio destino, e le migliaia di agenzie che finora hanno avuto ben poco rispetto all’effettivo fabbisogno. Senza parlare degli alberghi che in una città come Roma o Firenze, per citarne due tra quelle a vocazione più turistica, sono quasi tutti chiusi. Ma se solo pensiamo che per esempio in Germania il turismo è stato subito aiutato con stanziamenti dieci volte superiori i nostri, viene rabbia perché credo senza esagerare, che la nostra industria turistica dovrebbe valere molto di più di quella dei tedeschi….

A parte i problemi economici, avete altre problematiche?

Purtroppo, noi NCC a parte il fatto di essere in crisi profonda in quanto parte integrante del Turismo che non c’è più, abbiamo un altro problema. Infatti, secondo una legge voluta l’anno scorso per cancellarci dalla faccia della terra, a prescindere se arriveranno o meno gli aiuti economici, rischiamo davvero l’estinzione se il governo e/o chi ne abbia le competenze, non vari un progetto di riforma seria per tutto il nostro settore di appartenenza. Secondo questa legge denominata 12-19 che è andata a modificare pesantemente la vecchia 21-92, noi dovremmo redigere un foglio di servizio elettronico che ci impedirebbe poi di fatto di lavorare liberamente, solo perché la nostra controparte dei taxi ci vorrebbe limitare al fine di mantenere inalterato il loro monopolio. Questo foglio di servizio elettronico, infatti, equivarrebbe ad una sorta di braccialetto elettronico che non si capisce poi a cosa serva se non altro che eliminarci dal mercato del trasporto pubblico non di linea. Inoltre, esiste nella nostra legge quadro, un’altra bruttura legislativa veramente iniqua che si chiama articolo 85 comma 4 del codice della strada, secondo il quale un NCC può essere sanzionato con la sospensione della carta di circolazione per un minimo di due mesi, anche per la più semplice infrazione quale potrebbe essere la perdita di una targhetta che riporta il numero di autorizzazione, o un errore nel compilare il famoso foglio di servizio ecc. Ma la cosa diventa ancor più incomprensibile vedendo che per esempio la stessa norma non si applica ai taxi; come mai mi domando……? Quindi il minimo sindacale che dovrebbe fare il legislatore sarebbe quello di abolire subito questo obbrobrio. Siamo nel 2020, ma si vogliono promulgare leggi che già nel medioevo sarebbero state considerate troppo restrittive. Ricordo altresì a chi dovrebbe fare le leggi, che noi siamo quelli facenti parte il popolo delle partite iva o delle cooperative perché, per esempio, noi per legge e anche qui non si capisce il perché, non possiamo aprire società di tipo S.R.L.
Siamo comunque quelli che danno lustro al nostro paese con i loro servizi di livello, ma nello stesso tempo siamo pure quelli puniti severamente dal fisco che non si rende conto che una partita iva non può arrivare a pagare anche il 65% e più di del fatturato, se si ha la sfortuna nonché l’onestà di dichiarare oltre una certa soglia…!

Ma quali sono i vostri obblighi fiscali?

Noi al contrario dei Taxi, per esempio, dobbiamo emettere lo scontrino fiscale, abbiamo obbligo di fatturazione elettronica, in aggiunta come sopra anche il foglio servizio elettronico che potrebbe essere usato anche per incrociare i dati di tipo economico nonché quelli riguardanti la privacy dei trasportati, ma io domando: perché tanto accanimento contro di noi? Inoltre, le nostre tasse non sono state cancellate ma semplicemente posticipate di qualche mese; ma dove li prendiamo i soldi se tanto ormai è noto che anche il 2021 sarà un anno dove se tutto andrà bene forse riusciremo a fatturare a malapena il 50% del 2019?
Nonostante tutto stiamo stoicamente resistendo, ma se posso capire che gli aiuti economici stentano perché di fatto i soldi non ci sono, quello che più fa rabbia è che se non moriremo di fame, moriremo di una legge di parte iniqua, scritta nel 2019 da chi ci voleva morti già ancor prima di nascere nel 1992, quando cioè fu varata la suddetta 21-92 legge quadro di settore.

Quindi cosa chiedete a chi ci governa?

Sicuramente chiediamo che prenda in mano immediatamente la questione tecnico legislativa che riguarda i decreti attuativi del foglio di servizio elettronico, abolendolo o modificandolo in maniera sostanziale, oltre che l’abolizione dell’articolo 85 comma 4. Auspichiamo quindi che i decreti attuativi che sono ancora in attesa di essere definiti, siano perciò propedeutici nel favorire il lavoro delle nostre micro e piccole imprese che rispecchiano la quasi totalità delle aziende coinvolte, liberandole dai vari lacci e lacciuoli costruiti ad arte, per facilitarne di conseguenza anche lo sviluppo, creando nuovi posti di lavoro che certamente il settore dei taxi per come è strutturato non può fare. Per concludere quindi, non si capisce perché invece si sta tentando di fare tutto il contrario.

Paolo Di Gangi

Responsabile Regionale LAZIO 8puntozero