LA GUERRA CHE L’OCCIDENTE IGNORA

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Tra il 16 e il 17 giugno più di 100 persone hanno perso la vita nel nord della Nigeria a causa di attacchi kamikaze, non ancora rivendicati, ma probabilmente imputabili a Boko Haram.

Spesso si pensa alla Nigeria come un paese tranquillo: non ci sono guerre, la terra è ricca e ci sono grandi città moderne come Benin City o Lagos.

In realtà in Nigeria negli ultimi 10 anni sono aumentati del 310% gli eventi violenti legati alla presenza di gruppi islamici militanti in Africa, con un numero di vittime che è passato da 2600 nel 2010 a 10.300 nel 2017.

E’ nella memoria di tutti la vicenda delle centinaia di studentesse prese in ostaggio dal gruppo Boko Haram nel febbraio dello scorso anno.

Gli attacchi di questo gruppo terroristico in particolare ha causato ad oggi almeno 27mila vittime e quasi 2 milioni di sfollati, molti dei quali (in gran parte donne) raggiungono i paesi limitrofi e a volte si spingono fino in Europa, giungendo in Italia. Moltissimi gli episodi in cui le vittime sono i bambini, usati per moltiplicare l’effetto crudele dell’atto terroristico.

Il terrorismo islamico non sta risparmiando vittime, e sembra non fermarsi. Oggi sono ben 12 i paesi africani in cui sono attivi gruppi militanti più conosciuti: al-Qaeda(in Egitto e Libia), al-Qaeda nel Maghreb islamico (AQIM), al Shabaab, Hizbul Islame BokoHaram.

Compito della comunità internazionale (e della Cooperazione mondiale) non lasciare sole queste popolazioni.