LA GUERRA NON DORME MAI

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Il risultato del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti libico, è di 60 persone morte quasi 100 feriti. Impossibile avere numeri precisi che molto probabilmente andranno ad aumentare.
Tra le persone colpite anche donne, bambini. Le immagini dei campi di detenzione libici sono da sempre sotto i nostri occhi, soprattutto dopo i servizi di alcune organizzazioni governative che ne hanno rivelato le atrocità.

Il Generale Haftar ha evidentemente dato l’ordine di colpire là dove sapeva di uccidere moltissime persone, indifese e senza diritti. Le vittime sono quasi certamente migranti provenienti da altre zone dell’Africa in attesa di essere liberate per costruire il proprio futuro. Probabilmente in Europa, ma non di certo in Libia, paese non sicuro, in piena guerra e mai stabilizzato dopo la caduta violenta di Gheddafi.

Nonostante gli sforzi della comunità internazionale e anche di quella italiana, adesso è il momento di riflettere sulla sicurezza di quell’area, e lavorare con le Nazioni Unite per mettere i migranti in sicurezza al più presto, scongiurando ondate migratorie su cui i trafficanti potranno lucrare nel breve termine.

Yana Ehm