LA LOTTA SENZA ESCLUSIONE DI COLPI ALL’EVASIONE DEVE DIVENTARE UNA PRIORITÀ

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Economia - soldi - Euro - Monete - Congiuntura - Situazione Nella foto: Trento 02 marzo 09 AgF Bernardinatti Foto

La banca dati dell’agenzia delle entrate (Anagrafe dei rapporti finanziari) consentirebbe di incrociare i milioni di dati posseduti (movimenti sui conti correnti, operazioni extra conti, fatture elettroniche ecc.) e individuare i probabili evasori.
La Corte dei Conti ha affermato che tale Anagrafe è largamente sottoutilizzata.
Secondo Repubblica ciò avviene perché “la linea del Garante della Privacy è quella di bocciare costantemente i piani dell’agenzia delle entrate per mettere in piedi le liste dei sospetti evasori: il Garante si oppone alla profilazione massiva dei contribuenti e ammette solo l’utilizzo della mega banca dati per integrare le indagini in corso”.
Quel che Repubblica omette di ricordare e che l’autorità garante della protezione dei dati è composta da 4 membri eletti nel 2012 a seguito di spartizione tra PD e PDL.
Come da prassi ormai consolidata, il PD ha fatto in modo che il presidente di un organo “imparziale” e di garanzia come il Garante fosse un proprio parlamentare (si vedano le analogie con la vicepresidenza del CSM).
Infatti, da 7 anni presidente dell’autorità è Antonello Soro, una vita nella DC, poi fondatore del PD (di cui è stato capogruppo alla Camera), parlamentare fin dalla XII legislatura, privo dei titoli di competenza in diritto o informatica necessari per essere componente dell’Authority (è infatti medico dermatologo), autore del libro dal titolo “Sono Partito Democratico”” (e ho detto tutto).
Vicepresidente è Augusta Iannini, già magistrato nominato capoufficio legislativo del Ministro della Giustizia Angelino Alfano nonché moglie di Bruno Vespa.
Proprio in questi giorni i membri dell’autorità sono giunti a scadenza e la musica deve cambiare.

Mattia Crucioli M5S