La moglie di Robin Williams: “Malintesi sulla morte di mio marito: soffriva di demenza non diagnosticata”

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“Ci sono stati tanti malintesi su quello che è successo a Robin e sulla sua malattia”. A parlare al Guardian è Susan Schneider, vedova dell’attore Robin Williams, per presentare il documentario Robin’s Wish. La donna ha parlato della demenza da corpi di Lewy (una forma deterioramento cognitivo cronico, ndr) che aveva colpito il marito e delle voci circolate dopo la sua morte nel 2014.

La vedova ha svelato che la grave malattia neurodegenerativa di cui Williams soffriva venne scoperta solo durante l’autopsia. All’epoca della morte, la stampa parlò della depressione dell’attore, insinuò che avesse dipendenza da cocaina e alcol, speculando su presunti problemi finanziari. “Ero infuriata quando i media hanno detto che aveva bevuto, perché so che là fuori ci sono tossicodipendenti in recupero che lo ammiravano, persone che hanno a che fare con la depressione che lo ammiravano e che meritano di sapere la verità”, ha detto al Guardian la consorte dell’artista.

La pellicola girata da Tylor Norwood, chiamato a lavorare sul progetto da Susan Schneider, racconta un’altra storia: “La ragione per la quale questo film doveva essere realizzato era perché Robin meritava di meglio, come essere umano che ha dato così tanto a tutti noi. La vera tragedia della sua vita è che, quando è morto, non aveva una risposta a quello che gli stava accadendo. Non ha mai saputo cosa fosse questa cosa” con la quale stava lottando, ha spiegato Norwood in un’intervista a SkyNews.

“Se avessimo avuto la diagnosi accurata di ‘demenza a corpi di Lewy’, questa da solo gli avrebbe dato un po’ di pace”, ha sottolineato la moglie, ricordando gli attacchi di panico, le paranoie e l’insonnia che hanno stravolto gli ultimi mesi di vita dell’attore