La mossa inaspettata

0
120

Ho fatto qualche partita a scacchi, da giovane, prima con papà, che mi ha insegnato a giocare, poi con qualche amico, all’epoca delle medie. Però so come si gioca, ma non ho alcuna idea sulle strategie da adottare, e non conosco neppure a memoria le varie aperture che fanno risparmiare ai professionisti tanto tempo durante le prime mosse, che si susseguono quasi in automatico.
Ho assistito un paio di volte ad alcuni tornei che si sono tenuti a Trieste, negli anni passati, e mi è molto piaciuto cercare di capire le emozioni che accompagnavano le mosse dei concorrenti, anche guardando i cenni d’intesa fra gli spettatori, che con piccoli gesti fra di loro sottolineavano la svolta assunta dalla partita dopo l’ultima mossa. Io in quei momenti facevo finta di guardar via, perché non avrei saputo se l’ultima mossa era particolarmente bella o particolarmente brutta… Ecco, ho ribadito la mia poca competenza nel gioco, ma ugualmente, anche ai non appassionati, vorrei proporre una situazione creatasi durante una partita, della quale non so citare i protagonisti.
I pezzi rimasti sulla scacchiera sono solo cinque: il Re e un pedone neri; il Re, una Torre e un pedone bianchi. La situazione quindi è favorevole al bianco, che ha il tratto.
E siccome il pedone bianco era sulla penultima traversa, io avrei promosso subito, prendendo una Regina, ma la partita non si è svolta così: il giocatore con il Bianco ha avuto una splendida idea, che gli ha permesso di vincere alla mossa successiva.
La mossa è stata poi contestata, ma se ricordo bene, è stata accettata. In effetti il Bianco ha fatto qualcosa permesso dal regolamento, ma inaspettato da tutti.
Vediamo un po’. Il Bianco ha mosso il suo pedone, promuovendolo in h8 non a Regina, ma a Torre, così alla mossa successiva il Bianco ha arroccato, mettendo la nuova Torre in a6 e il Re in a7, e dando matto. L’obiezione mossa dal Nero è stata che la Torre non si trovava nella posizione canonica di inizio partita, cioè a1 o a8, ma il Bianco ha replicato dicendo che il regolamento veniva rispettato, in quanto la Torre, come previsto, non era stata ancora mossa… certo, se era appena apparsa alla mossa precedente.
Chiedo scusa se i termini forse non sono quelli di un professionista degli scacchi, ma ho voluto ugualmente raccontare questo episodio, sperando di suscitare anche in voi la sorpresa per la geniale mossa del Bianco, e che ora non è più lecita. Come abbiamo visto, le idee geniali sono alla portata di tutti.

Giorgio Dendi