Oggi paghiamo a caro prezzo i tagli scellerati al Sistema Sanitario Nazionale effettuati durante il corso degli ultimi anni. Eppure non avevamo da invidiare nulla. Lucio Mastromatteo, che è stato il Direttore per ben dieci anni degli ospedali civili a Brescia, fino al 2008, racconta su “Il fatto quotidiano” di come taglio dopo taglio le strutture ospedaliere abbiano perso quel livello di eccellenza che era stato riconosciuto perfino in America: “Il dramma che stiamo vivendo oggi ci dimostra che siamo sotto la sufficienza. Altrimenti non si spiegherebbe. Eravamo al primo posto in Europa e al decimo nella classifica degli ospedali del mondo.” Il sottosegretario dell’Onu, Staffan De Mistura rimase nella struttura ospedaliera a Brescia per un intero giorno perchè voleva conoscere più da vicino quell’eccellenza.
Ma più che riconoscimento da parte del governo, Mastromatteo ha ricevuto solo imposizioni dei tagli: “In regione Lombardia non gradivano che un ospedale pubblico salisse in quel modo. Formigoni puntava al privato. La regione ci ha sempre ostacolati.” Così il 30% delle strutture era considerato inutile e la diminuzione dei fondi divenne la risposta.
Come ben sappiamo i tagli non sono limitati alla sola Provincia lombarda, ma riguardano tutto il Sistema Sanitario italiano. In un articolo de “Il paragone” abbiamo visto che in dieci anni ben 37 miliardi sono stati sottratti. Questo andava di pari passo con un altro aspetto, quello degli incrementi ai fondi indirizzati alle strutture private (ecco l’articolo che approfondisce l’argomento).
Serve patriottismo della Res-Pubblica, cosa pubblica. E’ fondamentale investire in prevenzione e investire tutto quello che serve: “Perchè la catastrofe sembra sempre lontana fin quando non ci scivoli dentro. La sanità pubblica è l’industria strategica numero uno nel mondo. Curiamo gli ospedali che sono come un fratello maggiore, sempre lì 24 su 24 pronti. Affidiamoci al merito.” fonte https://www.ilparagone.it/attualita/la-nostra-sanita-era-uneccellenza-mondiale-poi-e-arrivato-formigoni-con-le-sue-privatizzazioni/
