La nuova Alitalia svela le carte: 50 aerei, 5.000 dipendenti e si cerca un partner

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50 aerei e 5.000 lavoratori. È lo scenario che si profila con il piano industriale che i vertici della Newco Alitalia, che si chiama Ita (Italia Trasporto Aereo), hanno presentato oggi al cda. Il 21 dicembre il piano andrà alle Camere. La nuova compagnia potrebbe decollare con circa la metà degli aerei rispetto ai 104 velivoli di cui dispone Alitalia in amministrazione straordinaria, affidata al commissario Giuseppe Leogrande. Gli aerei di lungo raggio scenderebbero da 26 a 6, con quasi il -70% nei voli intercontinentali. I dipendenti che passeranno in Ita sarebbero più che dimezzati rispetto ai circa 11.000 di Alitalia, dei quali però oltre 6.800 sono in cassa integrazione. L’organico di Ita, che ora ha 39 dipendenti più 9 consiglieri di amministrazione, potrebbe attestarsi sui 5mila lavoratori. Caio: “Business plan per la ripartenza” Il cda oggi della nuova Alitalia ha approvato il business plan con il quale “vogliamo contribuire” alla ripartenza di un mercato, quello del trasporto aereo, molto provato dalla pandemia. Lo ha detto il presidente della nuova società Francesco Caio. La nuova Alitalia sente la “necessita’ e i vantaggi di un’alleanza forte che consenta un ampliamento del raggio di azione del nuovo vettore”. “Siamo incoraggiati dalle nostre prime interazioni istituzionali, consapevoli che andremo ad aprire un dialogo sia in Italia che in Europa. Il lavoro fatto definisce una linea credibile e non fantasiosa, con obiettivi alla portata anche se sfidanti”. Per la nuova compagnia Ita Spa l’obiettivo “è una crescita sostenibile nel medio periodo”, che abbia “la sostenibilità ambientale ed economica come elemento identitario”. Sarà un vettore che dovrà essere “competitivo” e “capace di misurarsi sul mercato”. Lazzerini: “Successo con partner e alleanza” La nuova Alitalia avrà “successo” se partirà con un partner e alleanza strategica. Una partnership che abbia valenza sia nazionale sia globale, ha spiegato l’ad della società, Fabio Lazzerini, in conferenza stampa. La nuova Alitalia vuole essere leadership e cioè la “prima scelta” per i passeggeri nel traffico nazionale tra Roma e Milano e anche nelle principali rotte internazionali. Ita Spa “parte come una startup, in totale discontinuità con il passato”. Pareggio bilancio nel 2022 “Abbiamo un target di break even prima dei costi della flotta nel 2022 ed un Ebit positivo nel 2023”. Lo ha detto l’ad della nuova Alitalia, Fabio Lazzerini, in conferenza stampa. La flotta della nuova Alitalia “non sarà immensa. Sarà non solo moderna, ma anche omogenea”. “Abbiamo un capitale in grado di sostenere una crescita ambiziosa e sostenibile”. “Siamo una startup – ha sottolineato – e questo è il nostro approccio differenziante, che ci deve aiutare ad accompagnare una crescita che sia modulare. Abbiamo un capitale in grado di sostenere una crescita ambiziosa e sostenibile”, ma bisogna “stare il più snelli e flessibili possibili per crescere insieme alla crescita del mercato. Stiamo costruendo un’azienda che sarà estremamente piatta, poco gerarchica così da portare il più possibile la decisione vicino a chi ha un ruolo operativo”. “E’ fondamentale avere un partner industriale e non solo commerciale”. “Nei prossimi due anni navigheremo molto a vista”. Alitalia deve cogliere la necessità di “essere veloci e capaci di cogliere le opportunità” che offre il mercato. “Bisogna definire bene chi si è e che mercato si vuole servire perché le aziende che vogliono fare tutto prima o poi spariscono”. Al 2025, “con uno sforzo di immaginazione calcolando il contesto attuale”, ci sarà un’azienda che avrà 93 rotte, una flotta di 110 aerei (di cui 80 di nuova generazione), genererà ricavi per 3,4 miliardi di euro e avrà una forza lavoro di 9.500 dipendenti. Sono i numeri del piano secondo quanto illustrato dall’ad della nuova Alitalia, Fabio Lazzerini. La nuova Alitalia conta di registrare nei primi 9 mesi del 2021 8,2 milioni che arriveranno a 17 mln nel 2022, per poi salire a 20 mln nel 2023, a 22 milioni nel 2024 fino ad arrivare a 22,5 mln nel 2025. La nuova Alitalia, Ita Spa, non sarà una low cost, ma un Full service carrier nel traffico da e per l’Italia “che offre connettività”. Sindacati: “Piano inaccettabile, intervenga il Mef” “Non è condivisibile in quanto assolutamente inaccettabile per noi””. Così unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sul piano industriale della nuova Alitalia Ita, evidenziando che “con poco più di 50 aerei si va verso l’avvio di una mini compagnia, contraddistinta da un piano insoddisfacente da tutti i punti di vista, industriale ed occupazionale”. “Si riducono – spiegano le organizzazioni sindacali – i collegamenti, soprattutto il lungo raggio, le attività di volo. Sparisce dal piano il cargo e ci sono inevitabili riflessi sulle attività di manutenzioni e sui servizi di handling”. “Serve più coraggio da parte dell’azionista Mef – chiedono i sindacati – per dare un indirizzo chiaro al cda e all’ad, visto che i 3 miliardi investiti dal Governo sono stati stanziati per rilanciare Alitalia e tutto il trasporto aereo, non per licenziare. Non si può sprecare questa occasione unica ed irripetibile per un rilancio vero e duraturo della compagnia che, nelle intenzioni di tutti, deve tornare ad essere un asset strategico del paese e competere con le altre compagnie aeree europee”. “La base di partenza rimane per noi la salvaguardia di tutti i posti di lavoro attraverso un piano di sviluppo”