La pandemia ha avuto ripercussioni nella vita di tutti noi

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Ma a pagare il prezzo più alto, come più volte detto, sono i nostri ragazzi

Bambini, adolescenti che, negli anni della trasformazione hanno visto le loro vite congelarsi. Un anno in stand-by lontano dal mondo circostante: occasioni formative e lavorative perse, socialità ridotta al minimo se non tramite lo schermo di uno smartphone e tanta incertezza sul futuro.

Un’inchiesta di la Repubblica fa luce sulle nuove fragilità che hanno colpito i nostri ragazzi e rivela come gli effetti della pandemia siano visibili soltanto adesso, a distanza di poco più di un anno.
Sono triplicate le consulenze per problemi psichiatrici così come in un aumento sono le problematiche legate ai disturbi alimentari.
La chiusura delle scuole, delle attività sportive o di centri ricreativi ha dato una battuta d’arresto alla socialità.
A fronte di ciò l’Ospedale Gaslini di Genova ha dovuto cambiare l’organizzazione del reparto di Neurologia e Psichiatria convertendolo in un reparto di sola Psichiatria per permettere un’assistenza adeguata a tutti i piccoli e grandi pazienti.
I numeri e le storie ci devono sempre aiutare a riflettere.

I nostri ragazzi sono stati i più penalizzati di questo anno pandemico ma non possiamo più permettere che sia così. Loro sono il nostro futuro e spetta a noi, in quanto Governo, offrire le condizioni migliori per risollevarsi e continuare a perseguire i loro sogni.

Caterina Bini