La politica costa. Non diciamo fesserie

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scotto

Sono anni che assistiamo a un dibattito surreale che ha portato all’abolizione di qualsiasi forma di finanziamento pubblico alla politica.
Unico paese occidentale a farlo.
Non è che questa scelta – compiuta nel 2014 dal Governo Letta a guida Pd – abbia contribuito a migliorare la qualità della nostra democrazia.
Mi pare che questo sia sotto gli occhi di tutti.
Abbiamo visto la vicenda della Lega e dei possibili traffici di influenze in cambio di risorse con la Russia di Putin.
Si parla persino di finanziamenti dalle monarchie del golfo a favore delle fondazioni di Renzi.
Oggi atterra lo scoop di un quotidiano spagnolo di orientamento conservatore sui presunti finanziamenti del Venezuela chavista al M5S.
I grillini replicano che è una fake news e anche le fonti diplomatiche non confermano.
Vedremo.
Tuttavia, questa vicenda come le altre ci confermano che il punto è un altro.
Un paese senza finanziamento pubblico ai partiti rischia di essere meno autonomo dalle ingerenze internazionali.
Era così nel dopoguerra, è così anche oggi.
Se non vogliamo una democrazia a sovranità limitata va rotto questo tabù dopo anni di sbornia qualunquista che ha investito trasversalmente tutto il quadro politico italiano.
E’ una questione di interesse nazionale.
Il resto sono solo ipocrisie.