“La politica green innovativa e inclusiva vince.”

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Questa è una dichiarazione, che condivido, del segretario PD, Zingaretti. L’ha pronunciata a poche ore dalla vittoria dei verdi in Francia. Strano, però, che dopo un solo giorno Zingaretti ingrani la marcia indietro per fuggire da quanto dichiara il neo eletto sindaco ecologista di Lione che bolla il progetto TAV come inefficace e da fermare. Il nuovo sindaco invoca investimenti sulla rete già esistente tra Torino e Lione e su altre tratte in Francia. Guarda un po’, chiede quanto chiediamo noi da anni! Così come chiediamo di fare la più grande opera necessaria per il Paese che è quella di mettere in sicurezza quanto già esiste e di colmare il gap infrastrutturale del sud e delle aree interne su tutto il territorio nazionale.

D’altronde, anche la Corte dei Conti europea ha bocciato l’opera sotto il profilo ambientale perché, afferma, che gli eventuali vantaggi sarebbero annullati in quanto ci vorrebbero la bellezza di 50 anni per compensare l’inquinamento prodotto dalla realizzazione dell’opera.

Zingaretti se non darà seguito alle sue parole sulla politica green è destinato ad essere come Salvini che si butta seguendo la corrente. Ricordate il Salvini contro il TAV che fa le giravolte quando si rende conto che il partito del cemento vuole il TAV?

Ecco, in due giorni Zingaretti ha fatto la stessa cosa. Abbia coraggio e la smetta di parlare di ideologia e responsabilità a sproposito. E non si trinceri dietro al fatto che questo Parlamento si è già espresso perché, gli ricordo, lo stesso Parlamento si è espresso anche sui decreti sicurezza ma non c’è giorno in cui il Pd non chieda di abrogarli. Non si cambia il mondo a parole ma facendo i fatti.