LA PRESCRRIZIONE CHE AZZOPPA IL PD

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Sostiene l’antico proverbio che “chi va zoppo impara a zoppicare”. Ne troviamo conferma osservando le originali dinamiche politiche dell’originalissima maggioranza giallorossa. Chi riteneva che sarebbe stato il Pd a guidare gli incerti passi del Movimento 5stelle si è sbagliato. Sta avvenendo, infatti, il contrario. Tre indizi, riferiti a tre indicatori essenziali: visione economica, tasso di demagogia, diritti individuali. È ormai chiaro che la prossima Legge di bilancio non risponderà ad alcuna visione economica volta allo sviluppo né sarà ispirata ad alcun rigore sui conti pubblici. Alla consueta, infinita serie di promesse prive di copertura, si accompagnerà il solito aggravio del debito pubblico per la gioia delle generazioni a venire. È lo stile grillino, tanta retorica e pochi fatti, cui il Pd sembra essersi voluttuosamente adattato. Quanto al tasso di demagogia, nulla di più demagogico e umiliante per la Politica e per le Istituzioni del taglio lineare dei parlamentari caro ai grillini. Il Pd l’aveva fermamente contrastato in nome di nobili principi quali la rappresentanza dei territori, la democrazia parlamentare, la funzionalità delle istituzioni. Principi repentinamente traditi con il voto a favore. A favore della demagogia grillina. Sul tema dei diritti, poi, la sottomissione è totale. L’abolizione della prescrizione cara al neo e post ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sancisce l’addio al giusto processo, alla presunzione di innocenza dell’imputato, alla parità tra accusa e difesa. Sospendere la prescrizione dopo il primo grado di giudizio è una misura da Stato di polizia degna dei migliori anni della Germania dell’Est: “Le vite degli altri” come metodo di governo. Non c’è solo l’oggettiva incostituzionalità della norma, naturalmente tesa ad imporre un’irragionevole durata dei processi. Non c’è solo il danno per la parte lesa, costretta ad attendere sine die i risarcimenti. C’è soprattutto il fatto che, come è noto, la maggior parte delle prescrizioni matura nella fase delle indagini preliminari. La riforma, dunque, non serve a raggiungere lo scopo che si prefigge e ovviamente manca di affrontare la vera causa del problema: lo scarso dinamismo (eufemismo) e la modesta capacità di indagine (altro eufemismo) dei pubblici ministeri. Il collega di Forza Italia Franco Da Mas ha depositato in Senato un disegno di legge per ricondurre a buon senso le norme sulla prescrizione. Se il Pd non lo voterà avremo la conferma che la loro zoppia è ormai incurabile.