La pressione fiscale sale al 42,4%

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Ama le tasse . Quelle cose bellissime che piacciono solo a chi le evade. Vive strangolando chi cerca di farcela da solo. Chi dallo Stato non vuole nulla, solo essere lasciato in pace. Ecco a voi il teatro dell’ assurdo di un governo che fa di tutto, tranne lasciar correre l’ economia. Dall’ emergenza virus cinese alla crisi migratoria, chi ci governa è come una maionese impazzita. Le sue eccellenze e il suo futuro, intanto, sono sotto scacco. La mossa dell’ arrocco, della scorsa estate, non ha funzionato. La partita non è ancora finita, ma è già un massacro. Conte e compagni girano su se stessi come trottole impazzite. Se le danno di santa ragione. Fanno tutto da soli. Non fanno che mettere in risalto, ogni giorno, le loro contraddizioni a colpi di guerriglia interna (vedi le giravolte e gli strappi di Matteo Renzi e non solo). I suoi componenti chiedono unità un giorno sì e l’ altro pure. Prima di pungolarsi con inutili colpi di coltello. Quotidianamente. Chi lavora, intanto, ha finito da tempo l’ ossigeno. Boccheggia. Le partite Iva sono a un passo dal fallimento. Almeno una parte consistente. E l’ economia è a un passo dalla recessione . È il collasso, e il baratro si avvicina sensibilmente. C’ è di peggio? Assolutamente sì. Le brutte notizie non finiscono qua. La notizia di oggi arriva dall’ Istat . La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) risulta pari al 42,4%, in aumento rispetto all’ anno precedente. Quel 2019 che già ci aveva fatto penare. Ma non basta. Nel dettaglio nel 2019 le entrate totali delle amministrazioni pubbliche sono aumentate del 2,8% rispetto all’ anno precedente. Inutile sottolineare lo sbandieramento dei giallorossi che in più occasioni annunciavano il taglio dei tributi. L’ incidenza sul Pil è pari al 47,1%. Le entrate correnti hanno registrato una crescita del 2,8%, attestandosi al 46,9 % del Pil. In particolare, le imposte dirette sono risultate in aumento del 3,4%, in virtù della crescita dell’ Irpef, dell’ Ires e delle imposte sostitutive. Anche le imposte indirette hanno registrato un aumento (+1,4%). È per effetto principalmente della crescita del gettito Iva e dell’ imposta sul Lotto e le lotterie. I contributi sociali effettivi hanno segnato un incremento (+3,2%) rispetto al 2018 mentre le altre entrate correnti sono aumentate dell’ 8,4%, grazie soprattutto all’ andamento positivo dei dividendi. Il deficit delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è pari al -1,6 %, a fronte del -2,2 % del 2018. Un quadro devastante per la nostra economia con una produzione industriale interna praticamente mummificata. Ma andiamo avanti. Mentre il governo mette in cantiere misure sanguisuga, stataliste e potenzialmente devastanti per la libera impresa, notiamo che nel 2019 la spesa per consumi finali delle famiglie ha rallentato la crescita. La spesa per consumi di beni è aumentata solo dello 0,1% e la spesa per consumi di servizi dello 0,9%. Gli aumenti più accentuati, in volume, riguardano le comunicazioni (+7,1%), la spesa per ricreazione e cultura (+2,0%) e quella per beni e servizi vari (+1,2%). Le componenti che segnano una diminuzione sono vestiario e calzature (-2,7%), spesa per sanità (-0,8%) e per bevande alcoliche, tabacchi e narcotici (-0,4%). L’ economia italiana è praticamente ferma. Lo fa sapere anche il Codacons . Il Pil italiano registra i valori più bassi dal 2014 e risulta in netta frenata rispetto all’ anno precedente. Numeri che dimostrano in tutta la loro drammaticità come l’ economia del nostro Paese versi in pessime condizioni. A pesare sul Pil del 2019 è la crisi dell’ industria che da mesi registra numeri negativi per tutti gli indicatori, dal fatturato alla produzione. E lo stallo dei consumi da parte delle famiglie che crescono solo del +0,4%. In questo racconto dell’ orrore non poteva mancare l’ emergenza coronavirus . La ciliegina sulla torta. Una fetta avvelenata è naturalmente per noi. Servita su un piatto d’ argento da uno chef impazzito: il governo Conte bis. È veleno giallorosso. E noi siamo già seduti a tavola con la bava alla bocca, perché abbiamo fame.