La prima settimana di scuola sta per finire, ma già c’è il rischio che la seconda di fatto salti

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In molti istituti ci saranno i seggi elettorali: solo pochissimi Comuni sono riusciti a trovare una collocazione alternativa, mentre il governo ha ignorato i nostri appelli a impegnarsi per una soluzione alternativa valida per tutti. Poi, alcuni sindacati di insegnanti e personale scolastico hanno già previsto due giorni di sciopero. Risultato: bambini ancora a casa e famiglie in affanno.
È davvero questo il modo migliore per contestare le troppe cose che non vanno? Gli insegnanti possono avere molte ragioni, ma se vogliamo ripartire dobbiamo tutti rimboccarci le maniche e remare nella stessa direzione, anche in un mare di guai. La stragrande maggioranza degli italiani lo sta facendo.
Mi auguro che i sindacati di base ci ripensino, che gli insegnanti e tutto il personale scolastico siano al proprio posto di lavoro il 24 e il 25, senza che ci sia bisogno di arrivare alla precettazione, che pure comprenderei. Perché lo sciopero è un diritto, ma la responsabilità è un dovere.

Mara Carfagna