La rinascita de La Balzana

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Il ministro per il Sud Barbara Lezzi è intervenuta al Tavolo di recupero e valorizzazione del complesso agricolo “La Balzana” che si è tenuto il 9 luglio a Santa Maria La Fossa, in provincia di Caserta: si tratta di uno dei più grandi beni confiscati in Italia alla camorra.

Erano presenti, oltre al ministro Lezzi, il sottosegretario al Mipaaf Alessandra Pesce, il direttore dell’Agenzia per la coesione territoriale Antonio Caponetto, Giovani Allucci presidente del Cda di Agrorinasce, il direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Bruno Frattasi, il sindaco di Santa Maria La Fossa Nicolino Federico, il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, e un rappresentante del ministero dei Beni culturali e dell’ISMEA.

“Il contrasto alle mafie, a tutte le mafie del nostro Paese, si fa grazie alle forze dell’ordine e alla magistratura, e grazie alla legge che permette di confiscare i beni – ha dichiarato il ministro Lezzi -. Però poi ci vuole un ultimo passaggio: rendere produttivo ciò che prima dava anche lavoro, ma quel lavoro era frutto del sangue versato da innocenti; era anche lavoro, ma era lavoro sottratto a quei negozianti, a quei commercianti, a quelle imprese che erano danneggiati continuamente della criminalità organizzata. Questo ultimo passo per il contrasto alle mafie lo faremo la prossima settimana: attraverso la convocazione della cabina di regia del Fondo sviluppo e coesione (FSC) da me presieduta, stanzieremo i primi fondi per La Balzana”.

Il ministro per il Sud si è fin da subito interessata al progetto di riqualificazione della Balzana, finalizzato alla creazione di un “Parco agroalimentare di prodotti tipici della Campania“”. Per il progetto è prevista una prima assegnazione di 15.114 milioni di euro a valere sul FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) 2014-2020. Tali risorse saranno assegnate nei prossimi giorni attraverso la Cabina di regia del FSC, presieduta dal ministro per il Sud.

Gli stanziamenti saranno così suddivisi: 7 mln di euro per il 2020. 8,114 mln di euro per il 2021.

Il Tavolo costituisce uno step importante per il progetto di recupero e valorizzazione de La Balzana, il complesso agricolo confiscato alla camorra, e destinato a finalità pubbliche e sociali. La struttura si trova nel comune di Santa Maria La Fossa, nel casertano, e si estende su un terreno di 200 ettari, presenta al suo interno circa 10 immobili produttivi e 10 villette bifamiliari, alcune delle quali sono di pregio storico. Il complesso agricolo è uno dei più grandi d’Italia e il più esteso della regione Campania. Il bene è stato confiscato nell’ambito del processo Spartacus 1 a Francesco Schiavone (Sandokan) e Francesco Bidognetti ritenuti i capi del clan camorristico di Casal di Principe.

La Balzana è stata assegnata dall'”Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alle mafie” al Comune, per iniziative istituzionali e sociali. Al fine della sua valorizzazione, quest’ultimo ha concesso la gestione de La Balzana ad Agrorinasce, società con capitale interamente pubblico che già si occupa di altri 156 beni confiscati.

L’obiettivo del progetto è raggiungere un modello di efficienza produttiva che possa fare da traino per lo sviluppo del territorio, attraverso l’insediamento di nuove imprese collegate al settore agroalimentare. Un modello che possa rafforzare la presenza delle istituzioni attraverso l’utilizzo di un bene confiscato, rispondendo concretamente alla richiesta di legalità delle comunità che hanno subito la presenza della camorra.

Il piano per la valorizzazione del complesso La Balzana si colloca all’interno della “Strategia nazionale di valorizzazione dei beni confiscati, attraverso le politiche di coesione”. Il 24 maggio è stato istituito, presso il Dipartimento per le politiche di coesione, il Tavolo di indirizzo e verifica della Strategia, quale presidio nazionale di coordinamento centrale di indirizzo e accompagnamento, con funzioni di programmazione, supporto all’attuazione e sorveglianza sull’avanzamento della Strategia stessa. In questo consesso è stata avanzata la proposta di una prima assegnazione di risorse.

Il Piano per la valorizzazione di beni confiscati nel Mezzogiorno, all’interno della Strategia nazionale, è finalizzato al finanziamento degli investimenti rivolti agli immobili confiscati con caratteristiche di rilevanza, sostenibilità e prospettive occupazionali e di sviluppo tali da quantificarli quali progetti esemplari. La Balzana rappresenta il primo progetto avviato di tale Piano.