La ripartenza nel 2021? Sarà anche una questione di educazione… finanziaria

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Una delle sfide del 2021 per uscire, definitivamente, dal tunnel in cui siamo tutti, chi più chi meno, piombati nell’anno orribile del 2020 che abbiamo congedato solo poche ore fa?
Certamente l’educazione finanziaria. Un rapporto dell’OCSE, l’organizzazione economica che riunisce le economie più importanti del pianeta, report recepito dalla Banca d’Italia nella propria indagine su alfabetizzazione e competenze finanziarie degli Italiani, indica una serie di parametri in base ai quali, nella loro declinazione rispetto alla situazione del Belpaese, per un cittadino su due si pone il problema di una carente o comunque non sufficiente educazione alla finanza, tema divenuto predominante in tempo di pandemia che vede i redditi dei “non garantiti” ridursi – per effetto del mancato riconoscimento degli aiuti a fondo perduto che erano stati auspicati e proposti dal Banchiere Beppe Ghisolfi (e che le indagini congiunturali di Confcommercio e Confedes avevano definito del tutto necessari e compatibili) – e i redditi fissi convertirsi in maggiore risparmio e più alti saldi di conto corrente.
Affinché questi ultimi tornino a tradursi in occasioni di investimento mirato e di sviluppo, l’educazione finanziaria diventa l’imperativo del 2021.
I manuali di Beppe Ghisolfi recepiscono in tal senso i dettami di Ignazio Visco, governatore della banca d’Italia, e di Antonio Patuelli, vertice dell’associazione bancaria italiana Abi.