La rivolta di ieri messa in atto da trecento detenuti nel carcere di #Poggioreale è un campanello d’allarme

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Un intero padiglione distrutto e momenti di tensione forte come non si registravano da molti anni in quel penitenziario. Voglio prima di tutto ringraziare gli agenti della Penitenziaria, la direzione del carcere e il Pm di turno Fragliasso per come hanno gestito la situazione riportandola alla normalità senza ulteriori violenze. Ritengo tuttavia necessario fare alcune considerazioni sull’accaduto. Come giustamente ha sottolineato il Garante dei Detenuti, @SamueleCiambriello, a chi ha sbagliato è giusto togliere la libertà, ma non la dignità. #Poggioreale è una struttura vecchia, penalizzata dal sovraffollamento, da condizioni igienico sanitarie inimmaginabili, da antichi problemi rimasti irrisolti per quanto riguarda le condizioni di vivibilità degli operatori e della Polizia Penitenziaria. Difficile che in questo contesto si riesca ad affermare il principio rieducativo che caratterizza il nostro sistema carcerario. Da un lato quindi si stanno sperperando fondi pubblici, dall’altro diventa sempre più remota la possibilità che chi entra in questi luoghi ne esca migliorato. La sfida è quella di sottrarre manovalanza alla criminalità e può essere vinta solo con istituti penitenziari efficienti in grado di svolgere quel ruolo rieducativo che consente di togliere criminali dalla strada. Ammassarli come animali e mantenerli in condizioni di precarietà assoluta non farà che peggiorare la situazione alimentando le nuove leve dei clan. Bisogna cambiare rotta, bisogna fare presto!