La Scala e i bambini. La città e Lambrate

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Promette molto bene la strategia che sta impostando il Sovrintendente della Scala Dominique Meyer per immaginare il teatro negli anni a venire. Ne abbiamo parlato insieme ad un convegno il mese scorso e oggi è entrato nuovamente nel merito con dei punti che vorrei sottolinearvi.
“Il Teatro alla Scala
ha commissionato un’opera lirica contemporanea per i bambini. Abbiamo già ordinato un progetto a un compositore italiano, perché fare delle opere per bambini con titoli conosciuti è una cosa, ma ho osservato in passato che i bambini sono molto aperti a nuove forme di musica perché non hanno le barriere che a volte hanno gli adulti. Quando si chiede un’opera nuova per bambini ai compositori si può già dare un quadro, ad esempio di non andare oltre i 50 minuti – ha aggiunto – e trovare temi che siano di discussioni nelle scuole o con nelle famiglie. Io l’ho fatto diverse volte e ha sempre funzionato bene e sarà una bella cosa anche per la Scala”.
L’obiettivo della Scala è quello di aprire sempre più ai bambini e un secondo progetto a cui ha accennato Meyer è quello per portarli a teatro, insieme ai genitori o ai nonni, in “posti molto buoni e a prezzi molto ridotti. Il prossimo anno non avremo i turisti, di solito abbiamo il 30% di turisti quindi c’è spazio per iniziare un progetto di questo genere”.
Se i milanesi non vanno alla Scala è la Scala che va da loro: questa è l’idea alla base del progetto del Piermarini per portare concerti e balletti nei quartieri della città. “Abbiamo diversi progetti alla Scala per andare nei quartieri, sia con l’orchestra, che con il ballo, che con il coro e non di rimanere sempre al Piermarini”. Abbiamo un progetto concreto e se si può fare a inizio estate lo faremo – ha concluso -, altrimenti lo faremo più tardi, comunque siamo già pronti”
Queste strategie collimano con il grande progetto che stiamo portando avanti a Lambrate – Rubattino. Li ci saranno i nuovi laboratori della Scala, quelli che oggi sono all’ex Ansaldo, e che saranno progettati da zero per le esigenze del teatro, in grado non solo di attrarre visitatori (prima della pandemia quasi 10mila persone l’anno visitavano gli attuali laboratori) ma con spazi per concerti e eventi che contribuiscano proprio all’obiettivo di avvicinare tanti, soprattutto i più piccoli, alle attività del teatro.
Con Paolo Limonta
abbiamo anche un altro piccolo grande sogno: le nuove scuole che apriremo nel quartiere sarebbe bello avessero dei corsi specifici dedicati alla musica in modo da rendere la vicinanza con la nuova sede della Scala una vera e propria sinergia educativa