LA SCOMPARSA DI MASSIMO ATZENI LASCIA UN VUOTO INCOLMABILE

0
69

A poco più di una settimana dalla tragedia, si fa ancora fatica a realizzare che il pongista dell’Azzurra Cagliari Massimo Atzeni non potrà più sfidare i suoi tantissimi amici avversari. Lo si percepisce dalle dichiarazioni rilasciate dagli atleti a lui vicini che con tanta sofferenza emotiva hanno commentato le gare della scorsa settimana. Testimonianze che dimostrano quanto fosse stimato per le sue doti umane e il buon cuore.

“CI MANCHERA’ LA SUA CONTAGIOSA ALLEGRIA”

(di Maurizio Piano)

Il tennistavolo era lo sport più amato, una passione alla quale aveva dedicato gran parte della sua vita, e proprio durante un incontro di campionato Massimo Atzeni ci ha lasciati. Un malore improvviso lo ha stroncato nella pausa fra il secondo e il terzo set di un match che stava conducendo per 2-0, nell’incontro di cartello fra l’ASD Tennistavolo Azzurra e l’ASD Muraverese Tennistavolo. Purtroppo, nonostante l’intervento dei compagni di squadra e degli avversari, la presenza del defibrillatore e il tempestivo intervento degli operatori del 118, per Massimo non c’è stato nulla da fare. È spirato sul parquet di quella palestra che per anni lo aveva visto protagonista di gesta sportive e di socializzazione, come quando veniva ad allenarsi portando con sé, a sorpresa, ricchi vassoi di zeppole che trasformavano la serata d’allenamento in una festa.

Molto apprezzato per le sue qualità tecnico-tattiche e la sua correttezza sul campo di gara, Massimo era ancor più stimato per le sue qualità umane. Chi l’ha conosciuto, anche solo come avversario, è rimasto colpito dalla sua contagiosa allegria e simpatia. È stato un privilegio per noi compagni di squadra condividere con lui tanti bei momenti in palestra per gli allenamenti, nei tornei e negli incontri di campionato, in viaggio per le trasferte e nei momenti di vita quotidiana trascorsi insieme. Uno dei suoi giochi preferiti era quello di affibbiare dei simpatici nomignoli a tutti, un suo modo scherzoso per farti capire che per lui eri un amico speciale; se di Maurizio ce ne sono tanti di ‘Mauricix il Capo’ ce n’è uno solo, e così per Giusleps, Marianescu, Adrian Adonis, Laccio, Celestén e tanti altri. Ne aveva uno per ciascuno e li ricordava tutti senza mai sbagliare.

Massimo è stato per tanti anni anche un apprezzato tecnico e sono diversi i pongisti che da piccoli si sono innamorati del tennistavolo grazie alla sua passione e ai suoi consigli, conseguendo poi importanti traguardi di carriera. La sua più bella creatura sportiva è stata però l’Azzurra, la nostra società, di cui è stato uno dei fondatori oltre quarant’anni fa. Non se n’è mai distaccato e vi ha sempre dedicato impegno, passione ed emozioni. L’Azzurra, sia in campo maschile, sia in quello femminile, è riuscita a conseguire anche traguardi importanti, ma ha visto Massimo spendersi sempre in prima persona affinché lo spirito che ha sempre animato la società rimanesse quello del gruppo d’amici, di una seconda famiglia, prima ancora che della fucina di risultati.

La scomparsa di Massimo lascia un vuoto immenso nella moglie Bonaria e nei familiari, ai quali ci stringiamo nel dolore. Tutti noi dell’Azzurra piangiamo un grande amico e un forte compagno di squadra, ma i tanti messaggi che in questi giorni abbiamo ricevuto testimoniano che Massimo mancherà a tutto il mondo del tennistavolo, ai pongisti che lo hanno conosciuto e a quelli che in futuro sentiranno parlare delle sue qualità umane e sportive. Massimo ha lasciato una traccia indelebile nel suo passaggio, non lo dimenticheremo mai”.