La tassa sui voli aerei e gli obiettivi

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Se deve essere, usiamola per ridurre strutturalmente le emissioni aeree

Tra le varie cose di questo week end sono stato ad incontrare i comitati della zona di Malpensa che subiscono i disagi ambientali legati all’aeroporto.
Da qui voglio partire per commentare la proposta di una tassa ambientale tra 1€ e 1.5€ a biglietto che porterebbe nelle casse dello Stato circa 140 milioni di euro, una cifra non significativa per il bilancio nazionale, non significativa se comparata ai costi che paghiamo per Alitalia, non significativa nemmeno per disincentivare i cittadini a non prendere l’aereo.
Ritengo che avrebbe molto più senso se anziché renderla generica pesasse significativamente sui vettori più anziani e rumorosi e molto meno su quelli nuovi. La differenza tecnologica in termini di rumore ed emissioni Co2 tra nuovo e vecchio è davvero rilevante e la tassazione potrebbe spingere la leva degli investimenti accelerando i cambi di flotta.
Se abbiamo scelto di puntare su un sistema di tassazione che penalizza le emissioni inquinanti sono contento perché fissa degli obiettivi, allora scegliamoli giusti: alla fine è la differenza tra una tassa di scopo e un balzello.
PS secondo un recente articolo di Ettore Livini Alitalia perde circa 370 milioni l’anno, più del doppio dell’ammontare di questa ipotetica nuova tassa

Pierfrancesco Maran