LA VENDETTA DELLA POLITICA

0
71

C’è la Nemesi, certo, ma come vendetta della Politica. C’è la fondamentale questione dei “soldi”, rivelatasi culla e bara del Movimento come fosse un’Italia dei valori qualsiasi. E poi ci sono i tradimenti ideali, le abiure, le eresie. A partire dal sistematico e silenzioso abbattimento di tutti i totem identitari del grillismo di governo: l’onestà, la trasparenza, la democrazia diretta, l’uno vale uno, la negazione della forma partito, il no alle alleanze… Raggiunta l’età adulta non in 18 anni ma in 18 mesi, ancorché di governo, il Movimento 5stelle ha smentito nei fatti tutto quel che diceva di essere, così come ha nei fatti smentito tutto quel che diceva di voler fare. Sull’Europa, sulla politica industriale, sui salvataggi bancari, sull’ambiente, sulle concessioni pubbliche, sulle spese militari… Sulle grandi questioni di sistema e di potere, i grillini hanno sempre ingoiato il rospo. E la digestione appare difficile. Così difficile da prefigurare un’inedita tripartizione del Movimento in gigginiani, fioramontiani e paragoniani, neanche fosse una puntata di Star Trek.

Sono tutte manifestazioni della dea Nemesi, che nel mito greco rappresenta la giustizia compensatrice che ripara, implacabile, i torti subiti. Ma ha a chi hanno fatto torto i grillini? Hanno fatto torto alla Politica. E la Politica, come era ovvio, si sta vendicando. L’hanno sfregiata, umiliata, rinnegata. E sono stati poi sorpresi tra le sue braccia. Avrebbero dovuto (non potuto, ma dovuto) restituirle l’onore tolto, trovando il modo di spiegare a se stessi e ai loro proseliti la complessità delle cose reali. Non l’hanno fatto. Si sono illusi di poter andare avanti facendo finta di nulla, e come nulla fosse hanno perseverato nella loro narrazione. La Politica non più come arte, ma come malaffare. La mediazione non più come virtù, ma come cedimento morale. La rappresentanza parlamentare non più come responsabilità, ma come abuso. L’esperienza non più come pregio, ma come difetto… Hanno svuotato di dignità e di senso la Politica e quel vuoto li ha inghiottiti.

Non poteva non accadere. È accaduto alla prima prova di governo, quando la realtà, che della Politica è bussola e sinonimo, ha inesorabilmente squarciato il velo delle loro finzioni, mettendo impietosamente a nudo le loro ipocrisie. La peggiore, a mio avviso, è stata, per forma e per sostanza, il taglio dei parlamentari. A breve un referendum costituzionale, paradossalmente promosso non dai grillini ma dal sottoscritto e dai senatori Nazario Pagano e Tommaso Nannicini, sottoporrà al giudizio popolare tanto la “riforma” quanto i suoi irresponsabili estensori.