L’ABC del calcio è recupero la palla, la butto davanti e ti faccio male

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Il calcio non nasce per essere possesso palla nella propria metà del campo. A un certo punto abbiamo deciso che quella fosse la modernità. In realtà era un’involuzione. Chi si è evoluto, lancia la palla in avanti. Se invece la tiri dietro, la difesa avversaria si ricompatta”.

Don Fabio Capello non le manda a dire e critica l’attuale situazione del calcio italiano.

“Non si dribbla più perché ormai tutti sono abituati a fare il passaggio indietro di cinque metri, dieci metri. Così è tutto più facile, toglie ogni responsabilità al giocatore. Ci sono meno movimenti da fare. Quando leggo nei numeri delle partite che un difensore centrale ha toccato il pallone più di un attaccante, in certi casi anche cento volte, io penso che in quella squadra c’è qualcosa che non funziona. I miei colleghi hanno frainteso tutto, oggi pensano che questo sia il calcio del futuro, fatto di tocchetti nella propria metà campo. Chi si è evoluto oggi manda la palla in avanti e non indietro. Puoi sicuramente impostare da dietro ma quando hai un Bonucci in squadra, non tutti sono in grado di farlo. Guardiola? Oggi vive il peggior avvio in carriera, e sta subendo come mai prima, perché adesso chi gli ruba la palla riparte dritto verso la porta. Noi in Italia siamo arrivati in ritardo finanche nel copiare Guardiola. Ci siamo messi a scimmiottarlo quando lui era più avanti e stava cambiando. Abbiamo copiato non Guardiola ma l’ex Guardiola”.

Fonte: Corriere dello Sport calcio totale facebook