Lagarde: “Politica resta accomodante ma servono scelte fiscali”

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This combination photo made up of file photos of from left, Christine Lagarde, Ursula von der Leyen, Josep Borrell and Charles Michel. European Union leaders have broken a deadlock Tuesday July 2, 2019, and proposed their candidates for top posts in the bloc after three days of arduous negotiations. They have nominated German Defense Minister Ursula von der Leyen to become the new president of the blocǃÙs powerful executive arm, the European Commission, taking over from Jean-Claude Juncker for the next five years. EU Council President Donald Tusk says that Belgian Prime Minister Charles Michel will take over from him in the fall. (AP Photo)

Per affrontare le sfide del futuro “bisogna passare a un nuovo mix di politiche europee, con una serie di elementi chiave”: il primo è la politica monetaria della Bce “che è stata un fattore chiave della domanda interna durante la ripresa e resterà” accomodante, ma un altro “elemento chiave qui è la politica fiscale dell’area dell’euro”, in particolare per quel che riguarda gli investimenti. Lo sottolinea la presidente della Bce Christine Lagarde in un discorso all’European Banking Congress a Francoforte, secondo la quale “la politica monetaria potrebbe raggiungere il suo obiettivo più rapidamente e con meno effetti collaterali se altre politiche sostenessero la crescita al suo fianco”.

Certo, ammette, “le esigenze di investimento sono ovviamente specifiche da paese a paese” ma quelli “pubblici nell’area dell’euro rimangono leggermente al di sotto dei livelli pre-crisi”. E per rilanciare gli investimenti “possono svolgere un ruolo sia le politiche nazionali che i programmi europei come InvestEU”.
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Nel suo intervento Lagarde ha sottolineato che rafforzare la domanda interna, come possono fare i paesi con surplus di conto corrente, “può proteggere i posti di lavoro quando si ferma la crescita globale”. Ciò avviene, spiega la neo-presidente della Bce, “perché la domanda interna è più legata ai servizi – che richiedono più lavoro – mentre la domanda esterna è più legata alla produzione, che richiede meno lavoro”. Questo processo – aggiunge – oggi “è in atto nell’area dell’euro: la resilienza dei servizi è la ragione principale per cui l’occupazione non è stata ancora influenzata dal rallentamento globale della produzione”.

Peraltro, evidenzia la Lagarde, “c’è anche un secondo vantaggio nel rafforzare l’economia domestica, e cioè che così si facilita il riequilibrio” fra i diversi paesi dell’Eurozona. “I paesi in surplus tendono a crescere più velocemente rispetto all’economia mondiale durante i periodi di ripresa globale, ma anche a contrarsi più bruscamente durante i periodi di recessione globale, mentre per i paesi in deficit, è il contrario” afferma.

Quindi, segnalando come “la soluzione al famoso ‘paradosso della parsimonia’ sono le istituzioni”, Lagarde ha evidenziato che “una unione monetaria focalizzata troppo sulla condivisione del rischio può spingere a un eccesso di azzardo morale ma dare la priorità alla sola riduzione del rischio può portare al problema opposto con un eccesso di risparmio e una crescita fragile”. “Quindi, completare l’Unione economica e monetaria significa trovare il giusto compromesso: una protezione sufficiente contro i pericoli morali per scoraggiare i risparmi insufficienti, ma un’assicurazione reciproca sufficiente per evitare un risparmio eccessivo. In questo modo – conclude – potremmo attingere a nuove fonti di crescita che altrimenti scomparirebbero”.

“Siamo di fronte a uno scenario globale caratterizzato dall’incertezza. Ma credo che, se affrontiamo questa sfida nel modo giusto, può anche essere un momento di opportunità”, evidenzia infine la presidente della Bce, invitando a “pensare diversamente l’Europa” in particolare “investendo nel nostro futuro, rafforzando le istituzioni comuni e dando nuove capacità alla seconda economia mondiale”. “Non sarà facile. Ma – conclude citando San Francesco d’Assisi – ‘cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.