L’amianto, solo a nominarlo vengono i brividi

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Una delle piaghe dell’edilizia ricevuta in eredità dalla seconda metà del secolo scorso è l’amianto e i suoi derivati utilizzanti per lungo tempo e comunemente per tetti, tettoie, tubazioni. Una volta finalmente dichiarato furilegge l’amianto deve essere smaltito e, accertata ormai la grande pericolosità di questo materiale, questa operazione può essere svolta solo da aziende specializzate, autorizzate e certificate.

L’amianto ha origini naturali e forse per questo motivo lo si è considerato per moltissimo tempo innocuo.
In realtà, la storia dell’ultimo secolo ci ha insegnato che si tratta di un materiale estremamente pericoloso.

Le sue fibre, se inalate, possono provocare malattie gravissime, come il mesiotelioma o il carcinoma polmonare, quasi sempre dall’esito fatale.
La correlazione tra l’amianto e queste patologie non fu scorta subito perché il periodo di incubazione può superare anche i vent’anni.
Nel frattempo, l’impiego dell’amianto si era allargato a macchia d’olio nei più diversi ambiti.

Il successo dell’Eternit, un’eredità che ci pesa sulle spalle

Solo nel 1992 l’Italia si decise a mettere al bando l’amianto e a istituire dei protocolli per il suo trattamento.
In ogni caso, liberare il nostro territorio da questo materiale non fu immediato, anzi, tutt’oggi c’è ancora molto da fare.
Sono soprattutto i tetti quelli dove c’è bisogno di intervenire più spesso, per bonificarli dall’amianto, dato che nel secolo scorso ebbe un enorme successo l’Eternit.

Era un materiale composto da amianto e cemento, dalle numerose virtù, prima fra tutte essere un ottimo isolante e, in seconda istanza, essere economico. Proprio per questo ne venne fatto un uso massiccio per coibentare i tetti delle costruzioni, sia civili che industriali.
E molti di quei tetti sono ancora lì.

La rimozione dell’amianto è la migliore soluzione

Considerato il pericolo di questi tetti, è necessaria una graduale rimozione di tutto l’Eternit ma si tratta di operazione delicata, che possono eseguire solo aziende specializzate ed autorizzate, in grado di procedere attenendosi alle normative vigenti.

Occorre specificare che la vera e propria minaccia per la salute comincia quando il materiale si sbriciola, disperdendo le proprie fibre nell’ambiente circostante. Pertanto, le aziende addette alla rimozione dell’amianto devono mettere in atto tutte le dovute precauzioni. In particolare, devono proteggere i propri operatori con gli adeguati dispositivi imposti dalla Legge, dato che si trovano, come dire, “in trincea”.