L’amore ai tempi del Coronavirus, gli abbracci virtuali in attesa di quelli reali

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GENOVA – “Ma posso andare a casa dei miei amici? O a pranzo dai parenti? Ora come faccio, posso vedere o no la ragazza con cui stavo uscendo?”. Col nuovo decreto che ha dichiarato tutta Italia zona rossa e che prevede di limitare al massimo qualsiasi tipo di spostamento a causa dell’emergenza Coronavirus, c’è chi è rimasto separato dalla propria famiglia perché magari lavora in un’altra città, chi dalla propria dolce metà o dai propri amici perché separarli sono alcuni km ma anche pochi metri, dato che è consigliato uscire di casa soltanto “per motivi di salute o di lavoro”. E adesso?

Per una volta saranno i social a salvarci e a farci sentire tutti più vicini. Proprio quei social che spesso vengono accusati di spegnere le interazioni tra le persone, poiché troppo spesso ci si rifugia in conversazioni attraverso uno schermo piuttosto che in dialoghi con chi abbiamo davanti. Sì, proprio quei social che al pranzo di Natale in famiglia “ma smettila, che sei sempre attaccato al cellulare”. Ma forse a rivalutarli saranno anche i parenti.

Dalle chat su Whatsapp alle videochiamate su Skype, sono davvero tanti i modi per tenersi in contatto con gli altri e fare delle lunghe chiacchierate. Sempre la tecnologia potrà venire in aiuto per fare anche delle attività insieme, dai giochi online a condividere l’abbonamento a Netflix per guardare “insieme” film e serie tv. Ma sarà anche l’occasione per leggere quel libro che ci avevano regalato a Natale, ma che ancora non avevamo avuto il tempo di sfogliare oppure per provare quella ricetta di biscotti fatti in casa che la zia ci aveva consigliato.

Una volta finito questo periodo di emergenza, ci saranno di nuovo gli aperitivi in riviera, i gelati a Boccadasse, le serate nei vicoli o a ballare in discoteca. E magari ci saremo accorti che la tecnologia è un grande strumento ma che non vale un abbraccio, un bacio o tenersi per mano. Magari torneremo alla vita di sempre, ma con una consapevolezza nuova, quella della fortuna di stare insieme e di condividere qualcosa non attraverso uno schermo.