Lamorgese: garantire la libertà di culto nel rispetto delle misure di sicurezza

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«​Sono stati giorni di intenso lavoro, necessario per definire tutte le misure di sicurezza idonee a garantire un ordinato ingresso per le celebrazioni»​.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha commentato così ieri sera in diretta su Tv2000, ospite di Tg2000, la firma del protocollo con la Conferenza episcopale italiana (Cei) sulla riapertura delle chiese cattoliche dal 18 maggio prossimo per le celebrazioni alla presenza dei fedeli.

«I cittadini in questo periodo di restrizioni hanno dato grande prova di responsabilità e certamente lo faranno anche in questa occasione», ha detto la titolare del Viminale.

«Il diritto di culto è un diritto fondamentale» ha ribadito il ministro e in tal senso il Viminale sta studiando protocolli analoghi con le altre confessioni religiose.

Da parte di tutti c’è l’impegno «​affinché ci sia un ingresso in sicurezza durante le celebrazioni, con la sanificazione dei locali e l’utilizzo di tutti i sistemi di protezione come le mascherine», oltre a tutte le altre misure previste dal protocollo siglato ieri.

Il ministro, durante l’intervista, ha toccato anche il tema del pericolo mafie e usura in un periodo di crisi economica come quello innescato dalla pandemia Covid-19.

C’è una esigenza di assicurare efficaci controlli in relazione alle ingenti risorse messe in campo dallo Stato per i territori, ha detto Lamorgese ricordando il protocollo d’intesa con il ministero Economia e Finance e con Sace sul meccanismo di controllo che coinvolge la banca dati nazionale antimafia e le prefetture, alle quali il ministro ha già dato indicazione, con la direttiva del 10 aprile scorso, sulla esigenza di una attenta attività di prevenzione per contrastare il rischio infiltrazioni mafiose.