Landini (Cgil): “Nuovo governo dovrà essere antifascista e antirazzista”

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Ravenna  – Il segretario della Cgil Maurizio Landini, è stato ieri ospite della Festa nazionale dell’Unità che si sta svolgendo a Ravenna in questi giorni. Sul palco della manifestazione, il sindacalista ha parlato, ovviamente, anche dell’esecutivo del nuovo governo giallo fucsia che va formandosi. Già in passato Landini aveva avuto parole di elogio per il premier Giuseppe Conte.
“Cambiare il Jobs Act”

Dichiara Landini sul palco della Festa nazionale dell’Unità: “Son d’accordo che servano qualità e competenze nella formazione del nuovo esecutivo, ma il governo che abbiamo avuto alle spalle non sempre ha brillato per qualità e competenza”. Come già fatto in passato, Landini vede di buon occhio Giuseppe Conte le ruolo di premier. E aggiunge: “Per me un governo di svolta dovrà cambiare le politiche sbagliate fatte sul mondo del lavoro, come il Jobs Act che ha peggiorato le condizioni dei lavoratori. Il sindacato non ha governi amici, ma ha due discrimini: deve essere antifascista e antirazzista”.
“Non esiste l’uomo solo al comando”

Con verve da comico consumato e calcando l’accento emiliano, Landini dice, tra le risate del pubblico: “Diciamo che il governo che ci siamo lasciati alle spalle non sempre ha brillato per competenza”. “Non esiste l’uomo solo al comando che risolve i problemi” ammonisce Landini, pago delle numerose ovazioni ricevute da un pubblico compiacente. “Dopo trent’anni che ci hanno raccontato questa menata, lo dovremmo capire” dice.
L’”esempio” di Maradona”

E passa a fare un esempio calcistico: “Maradona che era Maradona, per vincere i campionati del mondo e gli scudetti aveva bisogno di altri dieci giocatori in squadra” dichiara Landini. “E io di Maradona in giro non ne vedo tanti” conclude. E ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, dichiara: “Ci vuole un governo umile, che è capace di ascoltare e capire che nella complessità della società italiana attuale, bisogna ascoltare le parti sociali“. Secondo i dati Ipsos raccolti a giugno, le simpatie degli iscritti Cgil vanno per il 18,5% alla Lega e per il 19,9 al M5S (anche se il primo partito rimane certamente il Pd con il 44,8%). Quindi a parte l’afflato ribellistico, la Cgil si troverà bene anche con questo governo. Non dimentichiamo, però, che se da una parte Landini esorta il nuovo governo ad ascoltare le parti sociali, in un vecchio refrain, all’interno del sindacato la svolta antirazzista e femminista non è per nulla vista di buon occhio: sempre a giugno il sindacato dei lavoratori appoggiò la pratica dell’utero in affitto, ricevendo serie critiche e defezioni da parte delle donne del sindacato. Più che antirazzismo, forse, Landini dovrebbe avere richieste più vicine al mondo dei lavoratori per il nuovo governo …

Ilaria Paoletti