Landini: «Il governo riapra un tavolo sul futuro del Paese»

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“C’è un impegno per l’aumento degli investimenti nel Sud e noi abbiamo chiesto e stiamo chiedendo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si riapra un tavolo di trattativa con i sindacati perché c’è da discutere non solo di quello che c’è in questa legge di stabilità, ma di cosa si farà concretamente anche per i prossimi anni”. È quanto ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini incontrando i giornalisti a Catanzaro.

“Quello che noi stiamo chiedendo – ha aggiunto Landini – è che si attivino tavoli molto precisi. Pensiamo che sia necessario che si determini una cabina di regia e che i ministeri tra di loro parlino su ambiente, politiche industriali, Mezzogiorno, trasporti in modo che ci siano scelte mirate a spendere i soldi previsti. Lo sblocco dei cantieri per far ripartire gli investimenti a partire dal Mezzogiorno è uno degli elementi di fondo non solo per creare lavoro ma anche per dare una prospettiva al nostro Paese”.

In riferimento alla manovra finanziaria del governo, Landini ha affermato che “adesso occorre passare dagli annunci a una fase operativa. Abbiamo considerato un nostro risultato il fatto che, anziché parlare di condono e flat tax, si parli di riduzione della tassazione per il lavoro dipendente e di lotta all’evasione fiscale”. Il leader sindacale evidenzia che “ora ci sono questi 3 miliardi di cuneo fiscale per il lavoro dipendente per il prossimo anno, quindi bisogna discutere qual è la platea. Noi pensiamo che almeno fino a 35 mila euro bisognerebbe estendere questi benefici, bisogna anche avere la certezza che nel 2021 si passi da 3 a 6 miliardi, quindi si vada nella direzione di confermare ed estendere questo aspetto”.

Per Landini “la riduzione del carico fiscale sul lavoro dipendente, che va esteso anche ai pensionati, è un punto centrale e va riaffermato con molta forza, perché questo è un modo per aumentare i salari e le pensioni, visto che i lavoratori dipendenti e i pensionati sono quelli che maggiormente contribuiscono al sistema fiscale del nostro Paese”. A parere del segretario generale della Cgil, inoltre, “va aperta, ancora di più di quanto ha fino a oggi fatto il governo, una vera lotta all’evasione fiscale. Va rafforzata questa azione: su questo vogliamo aprire una discussione generale, che affronti anche i temi del sistema di detrazioni e del sistema degli scaglioni Irpef”.

Il segretario generale Cgil evidenzia che “parlare di lotta all’evasione fiscale vuol dire anche rafforzare alcuni istituti facendo assunzioni, vuol dire che la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate devono avere più persone che lavorano, vuol dire che gli ispettori del lavoro devono essere assunti per poter fare il proprio mestiere. Oggi servono 1.500-2 mila ispettori del lavoro in più se si vuole affrontare il fenomeno del caporalato. Allo stesso modo, con le tecnologie oggi a disposizione, è necessario che i vari soggetti possano incrociare tutti i dati. Il tutto in un’idea di proporzionalità: il concetto per cui il regime fiscale dev’essere un regime in cui ognuno contribuisce in base a quello che prende e che ha è molto importante e va riaffermato”. Il segretario generale della Cgil così conclude: “Questo è un pezzo della manovra che è stata annunciata e che va nella direzione delle richieste che avevamo avanzato. Ancora non è sufficiente, bisogna fare di più, ma è sicuramente un punto importante”.