L’AppIO, uno sprint per la digitalizzazione della Pa

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Il Governo preme l’acceleratore sulla digitalizzazione del Paese a partire dalla Pa. E lo strumento normativo che imprime dinamismo a questo processo di trasformazione di portata strategica, vieppiù indilazionabile dopo la batosta della pandemia, è il Dl Semplificazione, in fase di conversione in legge. Da ora in poi, la Pubblica Amministrazione dovrà “pensare e agire in digitale”. Così i cittadini non dovranno più ricercare i servizi nei vari siti delle singole amministrazioni, ma li troveranno tutti a disposizione all’interno dell’appIO. Quando accadrà? C’è una scadenza tassativa.

Entro il 28 febbraio 2021 tutti gli enti pubblici e le Pa, di conseguenza, dovranno dismettere i propri sistemi d’identificazione online e adottare esclusivamente l’identità digitale Spid e Cie per consentire ai cittadini di accedere ai propri servizi digitali mediante smartphone. Verrà anche attivato il Domicilio digitale per i professionisti, anche non iscritti ad albi, nonché semplificato e rafforzato il Domicilio digitale dei cittadini come modalità ordinaria di comunicazione con la PA.

L’AppIO servirà anche come strumento per rilasciare autocertificazioni, richiedere certificati, effettuare pagamenti, ricevere notifiche. In altre parole, una vera e propria rivoluzione che dovrebbe abbattere la tanto e da tutti esecrata burocrazia, il male oscuro dell’Italia. Lo scenario è esaltante e gravido di promesse, tuttavia interrogativi e dubbi non mancano. Si sa, la realtà ha sempre due facce, ma la sua rappresentazione ne mostra sovente una dolce. Che accadrà, ad esempio, alle persone anziane che hanno scarsa confidenza con le tecnologie informatiche? Come se la caveranno coloro che, per incapienza o altri motivi, non disporranno di uno smartphone in grado di garantire l’accesso all’AppIO? E la Rete assicurerà sempre connessioni rapide ed efficienti? La Privacy sarà veramente tutelata o ci troveremmo tutti sotto un controllo totale soffocante? I prossimi mesi e anni ci diranno se le speranze di cambiamento per una vita quotidiana più semplice e di qualità superiore si tradurranno in prassi consolidata, oppure se l’incubo digitale genererà alienazioni e nuove sofferenze.