lavoratrici e lavoratori umbri non faranno da cavie

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LAVORI DI BONIFICA DA AMIANTO NEL CANTIERE DI COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE SANTA CHIARA TRENTO 10 MAGGIO 2012 FOTO PAOLO PEDROTTI - Archivio ufficio stampa Provincia Autonoma di Trento

Cgil, Cisl e UIl: basta forzature e accelerazioni, lavoratrici e lavoratori umbri non faranno da cavie

“Osserviamo con crescente preoccupazione il ripetersi di interventi a mezzo stampa da parte dei rappresentanti delle associazioni datoriali regionali che chiedono forzature e accelerazioni sulla riapertura di attività economiche, in netto contrasto con le normative nazionali e senza alcun conforto scientifico”. Ad affermarlo sono i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini.
“Appena venerdì scorso abbiamo siglato insieme alla Regione un accordo sulla Fase 2 che è molto chiaro – continuano i tre segretari – gradualità e cautela nella ripartenza, perché al primo posto c’è la salute di chi lavora. Di quell’accordo chiediamo il pieno rispetto, quindi vorremmo che le nostre controparti prestassero molta più attenzione anziché ai tempi, che sono già fissati, alle modalità con cui la ripartenza dovrà avvenire. Ci chiediamo infatti – aggiungono Sgalla, Manzotti e Bendini – se tutte le imprese che vorrebbero riparte da subito siano già pronte con i dispostivi di sicurezza, con i test, con la misurazione della temperatura, con i distanziamenti, etc.”.
“”Deve essere chiaro che le lavoratrici e i lavoratori dell’Umbria non vogliono essere le cavie di nessun esperimento – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – per cui si lavori, nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge, ad una ripartenza in massima sicurezza, per il bene e la salute dell’intera comunità”.