Lavori di pubblica utilità anche a Santa Flavia (Pa) e Taranto

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Continuano a moltiplicarsi le intese fra istituti penitenziari ed enti territoriali per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti, come previsto dall’art. 20 ter dell’Ordinamento Penitenziario.

L’ultima in ordine di tempo è stata siglata ieri e vede protagonisti la Casa Circondariale Palermo Pagliarelli “A. Lorusso” e il Comune di Santa Flavia (Pa). La Convenzione, denominata Mi riscatto per il Comune di Santa Flavia, è stata sottoscritta dal sindaco del municipio palermitano Salvatore Sanfilippo e dal direttore dell’istituto penitenziario Francesca Vazzana. L’intesa è finalizzata a promuovere la conoscenza e lo sviluppo di attività riparative da parte dei detenuti in favore della collettività.

II progetto prevede l’individuazione, in sinergia con la magistratura di sorveglianza, di percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale di condannati in via definitiva con valenza di riparazione del danno conseguente alla commissione del reato, nello spirito dell’art. 27 della Costituzione.

I quattro detenuti, che verranno individuati su base volontaria e tenendo conto delle specifiche professionalità e attitudini lavorative, saranno impiegati in servizi di pulizia, manutenzione e conservazione del verde pubblico e di siti di interesse del Comune di Santa Flavia, nonché in altre attività che saranno di volta in volta concordate con il carcere.

Analogamente, nei giorni scorsi, Anna De Simone presidente pro-tempore del Tribunale di Taranto, il procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo e il direttore pro-tempore della Casa Circondariale di Taranto Stefania Baldassari, hanno condiviso la volontà di dare concreta attuazione ai princìpi costituzionali in materia di rieducazione della pena, attraverso la promozione e lo sviluppo di lavori di pubblica utilità in favore della popolazione detenuta.

Anche in questo caso, la convenzione sottoscritta punta a ridurre il rischio di recidiva e al recupero del reo attraverso l’individuazione, in sinergia con la magistratura di sorveglianza e con gli enti territoriali, di percorsi di riabilitazione e reinserimento che trovano nello svolgimento di attività lavorative a beneficio della collettività il loro punto cardine.

Particolarmente significativi risultano i luoghi in cui i detenuti verranno coinvolti in tali attività: i locali del Tribunale e della Procura, che verranno vissuti non più soltanto come luoghi dove viene amministrata la giustizia e comminata la pena, ma dove poter riparare al danno provocato alla collettività con lo svolgimento di attività lavorative.