LE ASSOCIAZIONI DI MALATI? QUASI TUTTE FINANZIATE DA BIG PHARMA

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ANCORA PIÙ DUBBI POI SORGONO QUANDO A RICEVERE I FINANZIAMENTI SONO NON LE ASSOCIAZIONI DEI MEDICI, MA QUELLE DEI PAZIENTI

Le quali associazioni dei pazienti, com’è noto hanno un grande impatto sull’opinione pubblica quando fanno campagne a favore di qualche terapia. E il sospetto viene spulciando le tabelle dei cosiddetti trasferimenti di valore è inevitabile: ma quando fanno quelle campagne stanno davvero difendendo gli interessi dei malati che rappresentano? O diffondono gli interessi delle case farmaceutiche che le foraggiano? Ad esempio, è normale che la Bayer che da sempre ha qualche interesse in quel settore sovvenziona tutte le associazioni di emofiliaci?

Secondo i dati del 2018 sono 30mila gli emofiliaci siciliani, 10mila quelli toscani, 25mila quelli della Campania, 15mila quelli palermitani, 46mila per gli abitanti di Salernoe 32mila quelli piemontesi. Tutto regolare si capisce, però quest scia di soldi non può non lasciare una perplessità: L’Acep, una di queste associazioni nel maggio del 2019 insorge contro la Regione Piemonte che s’è messa a comprare farmaci attraverso gare europee basate sul prezzo più basso per l’interesse del paziente anche se a volte i farmaci più costosi garantiscono più qualità e a volte più guadagno per le case farmaceutiche.

I pazienti sembrano impazienti di afferrare il gettone d’oro di Big Pharma dove dispensa generosità: 80mila euro per l’associazione Respiriamo Insieme, 27mila circa all’associazione sieropositivi Nadir, 40mila alla Lega italiana contro i tumori di Napoli per citarne alcuni. Amici Onlus un’associazione milanese che si occupa di coliti e disturbi intestinali sul suo sito insieme a migliaia d’iniziative, spunta il marchio di Cittadinanza Attiva. No c’è traccia di AbbVie che in anno ha sponsorizzato circa dieci progetti diversi per un totale di circa 100mila euro. Quest’ultima non compare nemmeno nella home page della onlus l?isola di Arran per i malati di Aids. Nella presentazione dell’iniziativa si parla di un gruppo di auto-mutuo-aiuto e del finanziamento iniziale dell’Istituto superiore di Sanità. Tutte cose molto belle ed è giusto metterle in risalto anche se non sono sbandierati i finanziamenti ricevuti sempre da AbbVie per tre diversi progetti per un totale di circa 57mila euro. Quanta ingratitudine e quanto imbarazzo.

tratto dal libro di Mario GIORDANO

SCIACALLI – VIRUS, SALUTE E SOLDI