LE FERROVIE DELLO STATO FESTEGGIANO IL DECIMO COMPLEANNO DELL’ALTA VELOCITÀ

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MA SOLO 181 KM DELLA LINEA (APPENA L’11,4%) SONO AL SUD. L’88,6%, 1583 KM, APPARTIENE AL CENTRO NORD.

Le FF SS celebrano i 10 anni dell’alta velocità annunciando un programma per il prossimo decennio che, tranne la linea Napoli-Bari che dovrebbe essere completata nel 2026, privilegia ancora una volta le regioni del Nord. Sono infatti previste la Brescia-Vicenza, la Vicenza-Padova, la Verona-Vicenza, il terzo valico Genova-Milano e il passante di Firenze. Il Sud, tranne la Bari-Napoli (nella quale non saranno nemmeno immessi veri e propri treni ad alta velocità, ma con velocità massima prevista di 250 km) resta a bocca asciutta. Rischia di accrescersi ulteriormente il divario Nord-Sud nonostante che le 8 regioni meridionali senza l’adeguamento delle infrastrutture non potranno avere sviluppo.

Nel “Manifesto del Mezzogiorno” che abbiamo presentato il 29 novembre scorso al Presidente Conte a Vallo della Lucania abbiamo proposto di prolungare il servizio della Freccia Rossa e di Italo da Salerno a Reggio Calabria anche se questi treni non potranno sviluppare il massimo della velocità, ostacolata dai molti tratti curvilinei dell’attuale linea ferroviaria. Ma quel che più conta non è tanto la riduzione al minimo dei tempi di percorrenza, quanto piuttosto il confort del viaggio in convogli moderni e salubri.

Per “convincere” il gestore a mandare Freccia Rossa e Italo fino a Reggio occorrono incentivi tipo quale può essere la tariffa ridotta promozionale che spetta alla società Rete Ferroviaria Italiana, la quale per ogni fermata esige un pedaggio ritenuto esoso e disincentivante.

Abbiamo ottenuto dal Presidente Conte l’impegno a sostenere la nostra proposta di calmiere tariffario a scopo promozionale nelle rotte del Sud. Approfondiremo gli aspetti tecnici relativi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con i vertici delle FFSS nei prossimi giorni.