Le guardie civiche animano il dibattito nel Governo

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Gli assistenti civici avranno il compito educativo di persuadere le persone senza mascherina a indossarla dove è obbligatorio e a far capire l’importanza della distanza fisica.

L’idea di istituire una sorta di “corpo” volontario e gratuito che supportasse i Comuni nell’azione educativa di alcune persone che di mettere la mascherina non ne vogliono sapere, era venuta al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.

Questi degli “assistenti civici” ne aveva parlato già il 29 aprile a pochi giorni dall’avvio della Fase 2, ma poi sono stati altri i punti all’ordine del giorno dell’agenda del Governo e dei vari ministeri.

L’idea delle guardie civiche non è però tramontata nel progetto del ministro Boccia e così ne ha parlato con il presidente dell’Anci Decaro ed ha annunciato un vero e proprio bando “che sarà online già in settimana”, aveva preannunciato il ministro due giorni fa.
L’intervento del Viminale

Tuttavia la sorpresa è stata grande anche all’interno del Governo poiché il Viminale ha subito fatto sapere che non aveva notizia di questa soluzione prospettata dal ministro Boccia.

Nella riunione si raggiunge un accordo, i comuni si potranno dotare di una figura volontaria e a titolo gratuito sul territorio comunale e per il tramite della Protezione civile, per supportare durante l’emergenza sanitaria i sindaci che hanno esigenza di supporto per far rispettare le disposizioni nazionali e locali.

Tuttavia gli cosiddetti assistenti civici non svolgeranno alcun tipo di sevizio di ordine pubblico, ma sarà solo una azione educativa e persuasiva nei confronti di chi fa difficoltà a rispettare le ordinanze che impongono l’uso della mascherina e il distanziamento interpersonale.
Zaia contro la proposta

Il governatore Zaia è fermamente contrario alla proposta che reputa “una sconfitta dal punto di vista sociale” ed ha aggiunto: “Non abbiamo a che fare con dei delinquenti, ma con dei ragazzi che sono per bene”.

Per Zaia è quindi un fallimento educativo se abbiamo bisogno di un volontario che spieghi la necessità dell’uso della mascherina, e sarà meglio domandarsi “dove abbiamo fallito”.

Il presidente del Veneto propone invece di “avere fiducia nei ragazzi”.