LE MOLESTIE PER STRADA COME LIMITAZIONE DELLA LIBERTÀ DELLE DONNE

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“Un esempio emblematico di oggettivazione sessuale è quello delle molestie per strada. […] Lo Street o Stranger Harassment può essere definito come l’esperienza di attenzioni sessuali non richiesta, subita da sconosciuti in luoghi pubblici. Il contenuto di queste comunicazioni sia verbali (ad esempio apprezzamenti pesanti, appellativi volgari, commenti sull’aspetto) sia non verbali (ad esempio sguardi insistenti, fischi o perfino palpeggiamenti) tende a riferirsi all’aspetto fisico, al corpo delle donne, a parti del corpo delle stesse enfatizzando per lo più l’aspetto sessuale”.
“Questo tipo di comunicazione è spesso minimizzato e liquidato come nient’altro che uno scambio di complimenti fra sconosciuti. In realtà il più delle volte è ben lontano dall’essere uno «scambio» poiché non c’è la reciprocità tipica di uno scambio comunicativo: qui l’interazione è per lo più unilaterale e chi riceve questi «complimenti» spesso si trova piuttosto nella posizione di dover subire delle offese, anche se mascherate da elogi. Dietro questo tipo di comportamenti si cela infatti la tendenza da parte degli uomini che li agiscono – tendenza non sempre consapevole o intenzionale – a considerare le donne come oggetti sessuali per cui è giusto, normale e quindi possibile, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, fare commenti sul corpo delle stesse”.
“È importante concentrarsi sul luogo in cui questi episodi si verificano: il fatto che avvengano in luoghi pubblici non è affatto neutro o irrilevante, ma sta proprio a indicare che la libertà femminile nella fruizione degli spazi pubblici stessi è ancora precaria e non del tutto completa. In questo senso gli sguardi, i fischi e gli apprezzamenti volgari hanno la funzione di ribadire una gerarchia sociale esercitando una forma nascosta di controllo. […] Potremmo dunque definirlo una forma arcaica di esercizio del potere attraverso la demarcazione del territorio.”
“Le donne spesso vivono con disagio le molestie per strada perché temono, soprattutto quando si verificano di sera o in luoghi isolati, possano essere le avvisaglie di uno stupro imminente. Altre emozioni negative, oltre alla paura, accompagnano questa esperienza: sono principalmente l’ansia, la vergogna, il senso di colpa o perfino uno stress generalizzato. Per questa ragione le molestie per strada aumentano il senso di insicurezza delle donne nei luoghi pubblici riducendone effettivamente la libertà di movimento.”
Citazioni tratte dal libro: Maria Giuseppina Pacilli, “Quando le persone diventano cose. Corpo e genere come uniche dimensioni di umanità”, Il Mulino, 2014
A cura di Ilaria Moroni