LE NOMINE AL GOLDONI E L’EFFETTO BOOMERANG

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Speravamo che il PD e questa maggioranza ci stupissero con l’inizio di una nuova stagione all’insegna della trasparenza e della meritocrazia nella governance del Teatro Goldoni. Dopo aver mandato quasi in rovina il nostro teatro cittadino con la lunga gestione Bertini, il PD sta (giustamente) tentando di far dimenticare il passato. La maggioranza (o almeno, parte di essa) tenta quindi di sorprenderci con un nuovo indirizzo politico che sembra non essere però condiviso dal Sindaco Salvetti.

La cosa che dispiace di più però nel leggere gli articoli sul Tirreno di oggi è notare la delusione di quei professionisti che si sono messi a disposizione con le loro competenze e il loro bagaglio artistico per poi essere esclusi senza spiegazioni da una selezione che fa discutere financo lo stesso Partito Democratico. L’effetto boomerang è quindi servito.

Per quanto ci riguarda, la vicenda delle nomine del Goldoni purtroppo ahimè non ci sorprende affatto. Avevamo già avvisato il PD e la maggioranza, durante la discussione in Consiglio sulla mozione che chiedeva al Sindaco bandi trasparenti per le nomine in teatro, che avremmo fatto accesso agli atti su queste selezioni, suscitando il disappunto dell’Assessore Lenzi. Ci siamo poi astenuti su quella mozione, non perché non concordassimo con la linea generale del “rinnovamento” e del
“merito”, ma perché non ci convinceva la prospettiva di una procedura dagli esiti incerti e che vedeva la maggioranza visibilmente spaccata, nonostante una narrazione intrisa di retorica e di accuse (manco a dirlo) proprio ai 5 stelle che tale selezione non l’avevano fatta, scegliendo di fare nomine fiduciarie a persone di sicura professionalità che hanno portato un miglioramento della gestione del Teatro di cui tutta la città si è resa conto.

Leggiamo che, comprensibilmente, gli illustri candidati che sono stati scartati faranno accesso agli atti prima di noi e minacciano prevedibili ricorsi al TAR. Con tutto il rispetto per le due persone che sono state selezionate, appare evidente che le scelte fatte siano sindacabili e discutibili a fronte dei curricula di personaggi come Acquaviva, Cigni e De Plano.

Su questa vicenda non c’è da aggiungere molto altro rispetto a ciò che è già stato evidenziato dal Tirreno, se non ribadire, come già annunciato in tempi non sospetti, che ci sarà il nostro massimo impegno nel fare chiarezza in questa vicenda.

Ci preoccupa in questa fase una possibile instabilità nella governance della Fondazione Goldoni con guerre interne e due persone neo nominate che evidentemente non godono della fiducia del maggior partito al governo della città. Speriamo, per il bene del Teatro e di Livorno, che la vicenda si risolva al più presto nel modo più indolore possibile.

Stella Sorgente