Le nostre difese

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Molti mi scrivono per chiedermi come fare per potenziare il sistema immunitario, se bisogna prendere integratori, se c’è un modo per difendersi dal Covid-19 o per riuscire ad entrare nel larghissimo gruppo degli asintomatici e pauci-sintomatici.
Prima di tutto facciamo il punto su quello che si sa circa la suscettibilità al SARS-CoV-2. Sappiamo tutti che il primo fattore di rischio è l’età avanzata, anche perchè con l’invecchiamento spesso compaiono una serie di co-morbidità che sono anch’esse un rischio per COVID-19. Diabete, ipertensione, problemi al cuore o ai reni… sono tutte condizioni che si associano ad un maggiore rischio di sviluppare la malattia in forma severa. Ma anche l’età di per sé è un fattore di rischio: il sistema immunitario cambia con gli anni, la sua capacità di generare risposte protettive diminuisce, mentre aumenta l’infiammazione silente, una condizione tipica dell’invecchiamento, specie se accompagnato da altre patologie. L’infiammazione sembra essere infatti alla base di tutte le condizioni che espongono a maggiore rischio di morte in caso di COVID-19. Non a caso, anche l’obesità (sia moderata sia grave) è una condizione che si associa ad un quadro severo: i pazienti obesi hanno tipicamente un profilo infiammatorio aumentato rispetto ai normopeso, per una serie di ragioni che magari un giorno approfondiremo. Come fare dunque per migliorare le performance del nostro sistema immunitario? So che vi piacerebbe che vi dicessi che c’è una pillola miracolosa, ma purtroppo non è così. Gli integratori non servono e anzi non vanno presi (a meno che non ci siano specifiche carenze e vengano prescritti dal medico). Quello che invece aiuta è uno stile di vita sano: non bere alcolici, non fumare, mangiare bene (frutta, verdura, cereali integrali, limitando insaccati, formaggi stagionati, dolci), bere bene (acqua e non bibite zuccherate), mantenere un peso corporeo nei limiti della norma, fare attività fisica regolarmente (ogni giorno se possibile) e all’aperto ogni volta che il clima e il lavoro lo permettono.
Ricordiamo però che su COVID-19 sembra che pesi parecchio la genetica, ma di questo vi racconto un’altra volta.