Le parole del fondatore di Emergency

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Gino Strada, fondatore di Emergency, nel corso di una conferenza stampa in cui ha esposto i punti principali del suo intervento in Calabria, ha affrontato il tema dell’emergenza Covid in Italia e della grande fragilità del sistema sanitario che negli anni è andato impoverendosi.
Gino Strada sul sistema sanitario

“Sulla gestione italiana dell’emergenza Covid credo si sia messo a nudo il Re, nel senso che si è scoperta la fragilità estrema di un sistema sanitario che è andato negli anni via via sempre più impoverendosi per l’ingresso massivo del profitto nella medicina, che è stata considerata non un diritto di tutti ma una merce disponibile a pagamento per chi può permetterselo, come un supermercato” ha spiegato Gino Strada. “Credo che questa cosa abbia suscitato la consapevolezza che è indispensabile ritornare a una sanità pubblica” ha aggiunto.

Il fondatore di Emergency, riguardo il suo impegno in Calabria, ha spiegato che durante i colloqui con il presidente del Consiglio non gli è mai stato chiesto di fare il commissario e lui non si vedrebbe in questo ruolo. “Questo di Crotone credo sarà il primo passo dei nostri interventi, poi sarà ovviamente il commissario a indicare nuove priorità, nuove aree e nuove forme di intervento. Noi abbiamo dato la disponibilità a intervenire ovunque pensano ci sia bisogno. Siamo aperti ad altri progetti in altre zone della Calabria” ha puntualizzato. “Per il nuovo reparto Covid opereranno una decina di medici di Emergency, perché c’è carenza, mentre c’è una carenza meno marcata di infermieri. Il nuovo reparto potrà trattare i malati di bassa e media intensità. Porteremo anche dei nostri infermieri e operatori sociosanitari. Stiamo già preparando e immaginiamo di mettere in piedi delle unità mobili, le famose Usca, medici e infermieri che saranno disponibili per un’assistenza sul territorio per nuovi malati o già positivi che hanno bisogno di una particolare attenzione medica” ha aggiunto il medico.

Gino Strada spera che la politica non si intrometta nel loro lavoro, che ha lo scopo di rispondere ai bisogni legati a questa emergenza. “Resterò in Calabria un’altra settimana, poi la settimana prossima vediamo, perché ci sono tante cose a cui badare. Certamente non sarò assente dalla Calabria nei prossimi tempi, come tutta la divisione medica di Emergency, non sarà assente. Poi chi verrà e per quanto tempo è ancora da definire, ma certamente la presenza di Emergency non sarà una presenza spot” ha spiegato il fondatore.

Tra le criticità individuate c’è la necessità di separare gli interessi della sanità pubblica da quella privata in Calabria. Strada non pensa di abolire la sanità privata, ma crede che debba rispettare le regole e che debba svolgere il proprio ruolo con i propri soldi e non con quelli della sanità pubblica. “Il fatto che la sanità calabrese rappresenti il 70% del bilancio regionale è una cosa credo unica al mondo. Da nessuna parte si spende il 70% dei soldi per la sanità, sarebbe un bellissimo mondo, da un certo punto di vista, se poi quei soldi non finissero nelle mani sbagliate” ha sottolineato. Il medico ha puntato il dito contro gli ospedali chiusi o mai aperti nella Regione, cosa che ritiene molto umiliante.