Le parole sbagliate

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Ci sono delle parole di uso comune che sono sbagliate. Sì, proprio errate nella loro etimologia, o frutto di qualche errore, nel tempo diventato di uso comune.
Il terremoto del 1968 ha spostato addirittura l’accento nel nome Belìce (parola piana, e l’accento va sulla “i”), diventato sdrucciolo e pronunciato Bèlice prima da qualche giornalista della tv e poi da tutti gli italiani. A nulla sono valsi i vari convegni e anche lo studioso Girolamo Caracausi getta la spugna e nel suo Dizionario della Sicilia ormai rassegnato dice che l’antica Bilìci in Mortillaro si chiama ora Bèlice.
Un’altra parola interpretata in modo errato è bikini, il costume da bagno esplosivo a tal punto da venir paragonato all’atollo di Bikini, sede di esperimenti atomici. La sillaba bi, che non è un prefisso, viene cambiata come se lo fosse, ed abbiamo i neologismi mono-kini e i tri-kini. È un po’ come se viaggiando per il Friuli, cercassimo le località di Tar-dieci e Tar-mille rispettivamente prima e dopo di Tar-cento.
Cosa simile è capitata con lo scandalo Watergate, che ha costretto alle dimissioni Richard Nixon. Watergate è semplicemente il nome di un hotel, ma il fatto ebbe talmente tanta eco, che la sua desinenza gate viene presa regolarmente per definire uno scandalo: Iran-gate, Whitewater-gate, Data-gate. E le persone coinvolte vengono, ovviamente inda-gate.
Una parola ancora più sbagliata è geometria, cioè lo studio delle figure piane o solide. Il termine significa misurazione della Terra, ma proprio misurazione non può essere, in quanto la Terra è una sfera (circa, il termine corretto è geoide) e non può venir rappresentata su una pagina come usualmente si fa.
Se infatti parto da un punto e traccio una linea lunga 10 cm verso il basso, poi di seguito 10 cm verso destra, 10 cm verso l’alto e 10 cm verso sinistra, mi ritrovo al punto di partenza dopo aver disegnato un quadrato. Se faccio questa cosa sulla Terra, non sempre funziona così: partiamo dal Polo Nord e percorriamo 1 km verso Sud, poi 1 km verso Est e infine 1 km verso Nord. Ci ritroveremo al punto di partenza, pur avendo percorso un triangolo e non un quadrato!
Anche se parto da un punto sul quaderno, e traccio una linea senza fine, mi succede che mi allontano sempre di più in una certa direzione. Sulla Terra non succede così, perché se traccio la stessa linea sulla Terra anziché sul quaderno, dopo un po’ di tempo (sì, ammetto, non è così immediato) eccomi apparire dall’altra parte, dopo che ho compiuto il giro del mondo.

Giorgio Dendi