Di Battista “non è mai stato messo in discussione”

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Le preferenze prese da Di Battista, che sarebbero di molto superiori a quelle ottenute da Di Maio, “forse sono una convinzione di Alessandro, neanche io so il risultato. Le cifre non sono note, perché non si votava il capo politico ma i relatori. Qualcuno può aver votato Di Battista per ascoltare le sue opinioni, ma non è detto che lo voterebbe come capo”. Così Vito Crimi al Corriere della Sera all’indomani degli Stati generali del Movimento 5 Stelle. Riguardo le affermazioni di Di Battista, frasi come ‘Io denigrato da chi si genuflette ai padroni’, “lo trovo molto offensivo nei confronti del Movimento – dichiara il capo politico del Movimento -. Non ci siamo mai genuflessi a nessuno e non mi risulta sia stato denigrato”. Sul no al doppio mandato, Crimi dice che “non è mai stato messo in discussione”.

“È necessario – aggiunge – che chi ha ruoli di responsabilità o la capacità di muovere consensi si metta in gioco ed entri nel nuovo organo collegiale. Sono contento della grande partecipazione. Siamo spesso stati accusati di reprimere il dissenso, invece abbiamo dato dimostrazione di democrazia, facendo parlare tutti e in ordine alfabetico. Abbiamo fatto un tagliando al Movimento”.

“Farò io il documento di sintesi con l’aiuto dei 34 facilitatori – prosegue Crimi -. Non ci sono altri soggetti titolati. Ci vorrà qualche giorno. E poi dovremo decidere se fare un voto unico o per parti o per singoli quesiti. L’organo collegiale sarà rappresentativo, quindi con singoli candidati”, afferma il capo politico del movimento, aggiungendo che, per la procedura di formazione di questo organo, “sono state varie le proposte, poi dovrò fare io la finale al collegio di garanzia”.

Quanto all’assenza di Grillo, Crimi afferma che “Beppe ci è sempre vicino, vede la sua creatura che cresce. Nel mio discorso ci sono anche spunti tratti dalle sue idee”. E, riguardo la mancata partecipazione di Casaleggio, aggiunge: “Mi dispiace non abbia colto l’importanza dell’evento. La scaletta l’abbiamo fatta nelle ultime 48 ore. Io l’avevo invitato solo per un saluto, come ho fatto con il premier e Bonafede. Il suo ruolo? Le decisioni le prenderà il nuovo organo collegiale. Poi se Casaleggio vorrà dare un’opinione ben venga. Lui è parte della storia del Movimento e questo non si può rinnegare”.

“Credo che alcune funzioni dell’associazione Rousseau – conclude -, come la certificazione di liste e candidati, e la comunicazione debbano essere internalizzate. Altri servizi della piattaforma dovranno essere regolamentati”.