Le regole della Settimana Enigmistica

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In questi giorni si festeggia un compleanno importante: la celebre rivista che vanta centinaia di tentativi d’imitazione compie i suoi 88 anni di età, essendo stata fondata nel 1932 dal “Cavaliere del Lavoro Gr. Uff. Dott. Ing. Giorgio Sisini, Conte di Sant’Andrea”, come si può leggere a pagina 48 della Settimana Enigmistica.
Tanti, per lavoro o per curiosità, si saranno chiesti il motivo di questa longevità, e cercherò ora di condividere la mia idea.
Mi capita di leggere sui social commenti a proposito di problemi proposti da qualcuno, e spesso vedo polemiche tra chi sostiene la correttezza di una risposta e chi di un’altra. Invece sulla Settimana Enigmistica (o anche su altre Riviste, ma forse in misura minore) non ci sono questi problemi, perché le regole del gioco sono chiare e non lasciano dubbi al lettore, e soprattutto i testi vengono preparati molto per tempo, in modo che ci sia l’agio per effettuare tutti i controlli necessari.
I lettori affezionati sanno che ogni gioco ha la sua pagina dedicata, sempre quella, quindi l’appassionato sa già dove andare a trovare il gioco che gli piace e della difficoltà adeguata alle sue capacità: il Bersaglio a pagina 28, un rebus bello tosto in basso a pagina 36, e così via. E anche i cruciverba hanno le loro regole: ancora ricordo il mio primo cruciverba, pubblicato tanti anni fa a pagina 33. Per quel gioco Piero Bartezzaghi (il mitico “Bartezzaghi”) mi aveva consigliato di usare una parola che attraversi lo schema in tutta la sua lunghezza o quasi (e ho usato BIANCANEVEEISETTENANI, di ventun lettere), con due belle zone senza caselle nere (chiamate piazze), una costruita attorno alla prima parte del termine e una costruita attorno alla seconda parte. Ecco, la regola era di non usare parole astruse, anche se incrociavano con altre più semplici da collocare, perché quello era ciò che il lettore si aspettava a pagina 33; a pagina 37 o ancora di più a pagina 41 l’autore avrebbe potuto (e dovuto) inserire termini più tosti, ma a pagina 33 no. Per chi ha piacere, nell’immagine vediamo un altro cruciverba creato da me, e anche in questo c’è una parola lunga che collega due grandi piazze.
Un’altra regola tacita riguarda gli Incroci obbligati di pagina 40, schema sempre di 13×9 caselle con una o due lettere inserite; le prime parole che il solutore inserirà si possono scrivere utilizzando le lettere già stampate senza dover utilizzare altre caselle nere, cioè attraversano lo schema da un bordo all’altro, e lo schema è preparato in modo che non ci siano dubbi su quali possano essere queste prime parole.
Ultima cosa: mi è sempre piaciuto il modo di presentare la soluzione ai giochi che prevedono calcoli o ragionamenti. Infatti per prima cosa viene data la risposta, poi la spiegazione: ogni volta è tutto chiaro e di solito il lettore impara qualcosa. Purtroppo non sempre succede di imparare qualcosa assistendo a qualche quiz televisivo che pur dovrebbe avere alla base un meccanismo simile a quello della mitica Settimana Enigmistica, alla quale auguro ancora cento di questi giorni.

Giorgio Dendi