Le Stelle cadenti non fanno più sognare

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Ancora una volta i pentastellati bevono il calice amaro della loro assoluta marginalità in seno alla ammucchiata dei partiti di governo

Del governo della restaurazione Draghiana, ingoiano il rospo della bocciatura del “Dl dignità” grazie ai soliti piddini, ai fascioleghisti e ai figliocci del “Padrino” di Arcore, e inoltre assaporano pure il fiele dello stravolgimento della riforma Bonafede e della prescrizione così difficile da accettare per i tanti sostenitori del movimento ma anche per i comuni cittadini e in parte per gli addetti ai lavori.

Proprio una operazione dai comportamenti divisivi all’interno del gruppo parlamentare 5 Stelle, una vera e propria umiliazione, una pura follia collettiva che investe sempre più i pentastellati. Il movimento “controllore” delle azioni di governo, escamotage utile solo ad avvalorare l’opera di sostegno al governo Draghi così da porre anche fine ai mugugni dei tanti malpancisti sembra essere svanito nel nulla cosmico. E le stelle cadenti di questo luglio afoso non fanno più sognare i tanti cittadini che hanno creduto nel progetto 5 Stelle, mentre ad uno ad uno vedono sfilarsi i provvedimenti come quello della prescrizione della riforma Bonafede, caposaldo e bandiera del programma pentastellato.

Si rimane indignati e sconcertati dinanzi a tali comportamenti a dir poco frustranti che dimostrano quanto debole e divisiva sia l’azione di governo da parte del movimento 5 stelle, un movimento senza guida politica, privo di idee, inebetito di fronte ai suoi stessi coinquilini di maggioranza ma pur sempre avversari politici. Con la riforma della giustizia presentata dal Ministro Cartabia, con la volontà di smantellare la riforma Bonafede, al M5S non resta altro che pericolo scissione o peggio ancora rinnegare se stesso.

Si chiede allora di fare sentire la propria forza elettorale nelle scelte di governo anche a costo di uscire da questa imposta ammucchiata di partiti.

Dott. Paolo Caruso