#Lecce, progetto impianto di compostaggio. Trevisi (#M5S): “Totale fallimento della #Regione sulla gestione dei #rifiuti”

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Oggi stiamo avendo l’ennesima prova del fallimento della pianificazione e gestione regionale dei rifiuti. Sarebbe bastato mettere attorno a un tavolo i sindaci della provincia di Lecce per cercare insieme a loro e sulla base di dati scientifici inoppugnabili i siti più idonei ad ospitare nuovi impianti di compostaggio. In cinque anni, invece, in Salento non abbiamo visto nessun assessore regionale all’Ambiente per un confronto con gli amministratori locali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’istanza della società Metapulia volta alla realizzazione di un nuovo impianto privato di compostaggio anaerobico presenta evidenti criticità sia con riferimento alla localizzazione dell’impianto, sia rispetto a quanto previsto dalla programmazione regionale. Ricordiamo, infatti, la forte pressione ambientale che da anni subiscono i comuni leccesi come Surbo e Cavallino nella parte nord della provincia e la zona di Ugento nella parte sud, nel cui territorio sono presenti impianti di discarica e di trattamento dei rifiuti. Per questo, questi territori non possono più sostenere l’impatto prodotto da nuovi impianti. Tra l’altro l’impianto proposto da Metapulia sarebbe incompatibile con quello pubblico al quale ha dato disponibilità il Sindaco del Comune di Lecce Salvemini che si è ‘gentilmente offerto’ di ospitare un nuovo impianto per andare in soccorso dell’amico Emiliano, senza prima alcun confronto con la città. Mi esprimo a margine delle audizioni in Commissione Ambiente sul progetto proposto da Metapulia per l’impianto di produzione di bio-metano tramite trattamento anaerobico di FORSU nel Comune di Lecce.

Ad inizio legislatura parlavamo di economia circolare e di nuovi impianti pubblici di compostaggio. Siamo a fine legislatura e niente è cambiato, anzi è stata bocciata la nostra proposta di legge che avrebbe contribuito a trasformare i rifiuti in risorsa, perché a detta della Giunta gli stessi principi sarebbero stati contenuti nel piano rifiuti, che non abbiamo ancora visto. Le ultime notizie che abbiamo, rigorosamente apprese dai giornali, perché l’assessore Stea non ci ‘onora’ della sua presenza in Commissione, danno il piano fermo in Giunta. Evidentemente ritengono che l’arrivo in Consiglio dopo anni sarebbe per noi consiglieri un’emozione troppo forte. Oggi non resta che registrare il fallimento dei tre assessori all’Ambiente che si sono succeduti in questi anni e le prime vittime sono i cittadini, con i Comuni costretti ad aumentare la Tari a causa del fallimento regionale.