L’economia stagnante e l’asimmetria del nostro tessuto socio economico richiedono interventi urgenti

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L’economia stagnante e l’asimmetria del nostro tessuto socio economico richiedono interventi urgenti e non perché lo chiede l’Europa, ma perché lo esige il nostro futuro prossimo.

Se da un lato solo quando si tocca veramente il fondo (vedi la Grecia) o dopo le guerre si riesce a dare vita a vere e proprie rivoluzioni e cambiamenti, tali eventi lasciano sul campo corpi in putrefazione e sono sempre quelli del tessuto più disagiato e povero.

L’attuale governo ha il pregio di aver individuato un’esigenza di cambiamento necessaria, ma con arroganza e presunzione ha pensato di poter attuare una rivoluzione a suon di slogan e twitt.

I problemi rimangono (quando non si acuiscono) le risposte offerte ai problemi reali sono deficitarie e la strada per il declino diviene sempre più ripida. In un momento in cui la “crescita è obbligatoria” le aziende scelgono la contrazione, l’evasione o semplicemente l’espatrio. Come un mantra tutte le piccole attività produttive (che rappresentano l’80% del tessuto produttivo italiano) si lamentano per le tasse alte, per la mancanza di prospettive economiche per la contrazione del mercato sia interno che estero.

Cosa propone il governo? La flat tax per le aziende sotto i 65.000 €. Personalmente rappresento una partita Iva, rientro anche nella categoria individuata come beneficiaria e non ho legaccuoli ideologici, ma così come pensata non mi convince. Diamo un premio a chi guadagna di meno e non a chi investe in macchinari e formazione, premiamo chi non ce la fa in un’ottica di assistenzialismo economico e non premiamo le aziende virtuose in una corsa al ribasso.
Da partita Iva, artigiana tecnologica da 15 anni, piccola guerriera di un tessuto socio economico in cui “I cugini” vengono sempre favoriti, chiedo al governo e alle forze dell’opposizione di portare avanti alcune azioni:

Detassazione progressiva o piatta a chi ha un progetto di investimento in formazione, implementazione tecnologica e considolidamento aziendale;

Bancabilità delle tasse (possibilità di accedere a mutui per pagare le tasse);

Accorpamento di tutte le tasse sotto un’unica sigla, con ammontare definito ad inizio dell’anno per permettere alle aziende di programmare il pagamento anche accedendo al credito;

Pagamento dei contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti ad opera dei dipendenti: percepiscono la quota lorda e poi da soli versano allo stato la quota previdenziale. Ogni lavoratore dovrebbe conoscere in soldoni quanto l’azienda investe nel suo lavoro.

Caro stato se mi fai pagare meno se fatturo meno la risposta italiana è il nero, se mi fai pagare meno perché sono virtuosa mi impegnerò per dimostrarti di esserlo. Di assistenzialismo il sud muore, anni di soluzioni analoghe ci hanno dimostrato la fallacia del pietismo economico.