Legge elettorale, la proposta referendaria della Lega va sotto in commissione

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GENOVA – E’ stata bocciata in commissione Affari Istituzionali del Consiglio regionale della Liguria la proposta di deliberazione di referendum della Lega per l’ abrogazione della parte proporzionale della legge elettorale nazionale. La commissione ha espresso parere negativo sulla proposta del leader della Lega Matteo Salvini e del presidente della Regione Giovanni Toti. La votazione è finita 15 a 15 bocciando il quesito referendario. Determinanti l’assenza del consigliere Claudio Muzio (Forza Italia) in visita istituzionale alle foibe con alcuni studenti liguri e il voto negativo di Giovanni De Paoli (ex Lega). Nonostante la bocciatura, la proposta approderà comunque in Consiglio regionale àve la maggioranza cercherà di rinsaldare le fila, forte di tre voti in più delle opposizioni.

Per il gruppo Pd si tratta “di una legge inammissibile per due ragioni: non è immediatamente applicabile e quindi il Paese resterebbe senza una legge elettorale. Inoltre, il quesito è poco chiaro e non univoco, visto che con una domanda modifica sia la Camera, sia il Senato”. Per la capogruppo M5s Alice Salvatore “notevoli sono state in merito le testimonianze di illustri persone ascoltate, tra le quali l’avvocato Besostri, il professor Pericu e la professoressa Trucco, che hanno illustrato tutti i profili di illegittimità e incostituzionalità del testo proposto”.

“Chi prende un voto in più deve poter governare il Paese. La nostra proposta di deliberazione sul ‘referendum maggioritario’ per la nuova legge elettorale, che in sostanza elimina la parte proporzionale, è stata votata in Ia Commissione. L’esito è stato 15 a 15”, replica il capogruppo della Lega, Franco Senarega. “A differenza di quanto sostenuto dal Pd, siamo convinti della legittimità del provvedimento e dell’utilità dell’iniziativa di buonsenso per dare stabilità al Paese consentendo a chi governa di sviluppare, in concreto, il programma proposto agli elettori”, ha concluso Senarega.