L’ennesimo grido d’allarme della periferia abbandonata: degrado in Via Fares!

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CATANZARO – Mentre a Palazzo De Nobili, tra la maggioranza va in scena una rievocazione del Trono di Spade, con gruppi e partiti che si alleano, si odiano, si attaccano e tramano l’uno contro l’altro, la città di Catanzaro se la vede con Madre Natura, con i droni e con le cravatte di Marinella che d’incanto sono sparite.
Come già più volte segnalato, torno a riportare, per l’ennesima volta, la situazione assurda di incuria in cui versa l’area di Via Fares.
Chi mi legge mi scuserà per la lunghezza, ma le cose da dire sono tante; inoltre non scrivo solo a nome mio: sono davvero tanti i residenti della zona sfiduciati, amareggiati e delusi.
L’intero quartiere è stato vittima di un progressivo ma inesorabile degrado, dovuto tanto all’incuria dei singoli quanto al disinteresse delle istituzioni locali: se, ad esempio, è vero che l’abbandono dei rifiuti è causato dall’inciviltà di alcuni, è altrettanto vero che la sicurezza stradale dipende da chi le strade le gestisce.
A questo proposito, le erbacce che crescono ai lati di Via Fares sono letteralmente diventate un pericolo per la sicurezza, sia dei pedoni che degli automobilisti. In alcuni punti è praticamente impossibile passare a piedi, se non invadendo per più di un metro la corsia riservata alle auto, con tutti gli evidenti rischi che questo comporta.
Tutto questo sarebbe perfettamente evitabile se solo la vegetazione della zona e della città fosse tenuta con un minimo di cura facendo rispettare il capitolato d’appalto.
In più punti la situazione è diventata talmente insostenibile che alcuni residenti si sono messi a fare quello che dovrebbe fare qualcun altro e per cui, del resto, paghiamo le tasse; e l’hanno fatto a proprie spese, nel proprio tempo libero, e soprattutto mettendo a rischio la propria incolumità.
Qualche collega, utilizzando il suo profilo Facebook dirà: “ho saputo che le erbacce sono state sfalciate.
Peccato che l’operazione di sfalcio si sia limitata solo a una parte e di fatto non ha risolto granché: è ancora tutto lì.
E così, come si diceva, mentre l’amministrazione si dedicano alla loro versione del Trono di Spade, la cittadinanza — come avviene ormai da anni — fa i conti con giungle fuori controllo, strade dissestate, strutture abbandonate e animali selvatici in decomposizione.
Speriamo almeno che non arrivino i draghi, se non altro perché il rischio d’incendio da queste parti è già piuttosto alto.

Cristina Rotundo