L’ESECUTIVO E’ IN CARICA

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Il governo Conte ha giurato e l’esecutivo è in carica. Auguro un buon lavoro a tutti e incrocio le dita delle mani e anche quelle dei piedi. Due forze politiche hanno trovato la quadra dopo un’estenuante trattativa che abbiamo seguito con trepidante attesa. Sarà un governo capace di ricostruire giorno dopo giorno il naturale sconforto e disaffezione verso la politica da parte di noi cittadini? Lo sapremo solo vivendo. Per il momento si è arginata l’avanzata del CDX, o meglio diamo atto al Cazzaro Verde di avere fatto un ottimo lavoro cancellando sotto il caldo tropicale di agosto ben sette ministri e sottosegretari rimasti inoperosi dalla mattina alla sera. Il M5S e il PD devono andare a Lourdes a ringraziare la Madonna per avere realizzato il miracolo della resurrezione. Come Gesù disse a Lazzaro “Alzati e cammina”, così Conte ha detto ai componenti del nuovo governo. Il M5S, dalla batosta delle europee se ne stava in un angolo come un pugile suonato, incapace di spiccicare una sola parola. Il PD non stava certo meglio: i continui scandali che spuntavano come funghi, le divisioni interne che vedevano tanti galli, o meglio, capponi a cantare, era destinato all’estinzione come i dinosauri. Tutti e due gli schieramenti sono risorti a nuova vita, consapevoli che il treno, quello del destino, non passa due volte. Tra loro si è costruita una mutua assistenza nella consapevolezza che se si sbraga l’uno, cade inevitabilmente l’altro. La garanzia è tutta nelle mani di Giuseppe Conte, ben visto sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Certo non è tutto roseo, sono stati ingoiati bocconi amari nella scelta dei ministri e nell’allontanamento di altri. Ma questa è la politica, mediazione ed equilibrio. I media in genere cominciano a bruciare la legna in cascina, sparando previsioni sulla durata, opinioni, sondaggi e merda, con un unico comune denominatore: portare sfiga, a prescindere. E’ come dare del cornuto all’arbitro prima che la partita sia iniziata. Ma tant’è. Si riparte dal programma già in atto, integrato da altri punti, che dovrebbero portare l’Italia ad essere la nazione che merita nello scenario mondiale. Il CDX rosica alla grande, facendo finta di non sapere che l’apocalisse è stata innescata grazie al Cazzaro Verde in costante tenuta di ordinanza (infradito e bermudoni). Gli scogli non mancano: eliminare 345 parlamentari, scongiurare l’aumento dell’IVA, togliere le concessioni ai Benetton, gestire la questione migranti, mantenere in piedi quanto di buono si è fatto finora. I mercati inviano segnali di fiducia, e la cosa non guasta. Un’agenda fitta di impegni e un popolo attento, curioso, fermo lì a guardare con un ritrovato spirito di partecipazione. Le crisi servono anche per questo: far ritrovare l’unità perduta.                             di Fernando Felli