Letta apre ai profughi afghani, Salvini frena: “L’Italia non può essere l’unico centro d’accoglienza”

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La tragedia dell’Afghanistan crea subito problemi nel governo.

Botta e risposta a distanza tra Enrico Letta e Matteo Salvini. Il segretario del Pd si butta a capofitto sull’impegno ad accogliere profughi ad oltranza: «L’Italia può e deve dare tanto. Lanciamo una grande Mobilitazione Nazionale per aiutare chi resta e accogliere chi fugge. Sosteniamo la società afgana, la sua evoluzione, le donne e gli uomini che non vogliono tornare al Medioevo. Noi ci siamo. #Afghanistan».

Lo scrive su Twitter il segretario del Partito Democratico. Al quale si accoda tutta la sinistra a partire da sindaco di Milano. “Ci stiamo preparando con i nostri servizi sociali a gestire l’accoglienza dei profughi che dovessero essere indirizzati sul territorio milanese», si posiziona Beppe Sala, in un post sui social.
Altri sindaci, Nardella a Firenze in primis, ha dichiarato Firenze città aperta ai profughi afghani. La Raggi è pronta a spalancare le porte di Roma. E Matteo Salvini invece frena sulla quantità di profughi dall’Afghanistan che l’Italia è in grado realisticamente di accogliere: “Abbiamo già registrato circa 35mila arrivi via mare.

Per non parlare di quelli via terra e ora la fuga dall’Afghanistan rischia di essere un disastro. L’Italia non può permettersi di accogliere decine di migliaia di persone, visto che i centri di accoglienza stanno già esplodendo“. Dai microfoni di Radio 24 ha aggiunto. “Altri Paesi non stanno facendo nulla, la comunità internazionale si faccia carico perché l’Italia non può essere l’unico centro di accoglienza”.