Lettera aperta a Michelangelo Buonarroti

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Illustrissimo Poeta, architetto, scultore e pittore.
Le scrivo attraverso i secoli con senso di gratitudine.
Solo Lei è stato in grado di ricostruire tanta bellezza in marmo dopo gli antichi greci.
Vorrei sapere da quale angolo del suo spirito sgorgava quella estrema forza vulcanica che ebbe per compiere il suo operato. Ho forse trovato parte di una risposta in una sua poesia dove descrive che Lei nella vita ebbe la sensazione di essere come uno spirito incastrato fra il martello e l’incudine mentre tale venne picchiato contro il marmo (…) e conclude la stessa poesia dicendo che la soddisfazione non sta mai nel risultato ma invece nel esecuzione.
Sono cresciuta artisticamente all ombra delle sue statue a Firenze. Ebbi la grossa fortuna di conoscere uno storico d’arte, precisamente il signor Antonio Paolucci, che all’ epoca fu il soprintendente del polo museale Fiorentino (poi divenne direttore dei musei vaticani) che mi scrisse di suo pugno un autorizzazione per accedere, a tempo indeterminato, ai musei statali di Firenze a titolo di studio, in quanto vide un talento nella sottoscritta. Fu così che incominciai ad disegnare le Sue statue maestro. Per più di dieci anni mi sono recata nella cappella Medicea nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, per studiare la chiave del Suo genio. Adesso molti di questi miei disegni sono diventati opere dipinte in dove interpreto le statue medicee. Attualmente le espongo in Piazza Castello a Torino, presso le vetrine della sede storica di Banca Sella.
Io so, Signor Michelangelo, che i libri andati persi nel tempo sul’ alchimia, l’ umanesimo, sul neo-platonismo Lei i significati supremi di quei libri li ha scolpiti e nascosti nelle statue. Dal mio canto do indicazioni dipinte nelle mie opere, sulle sue statue. Le tre muse; La scienza, l’ arte e la religione dormono ancora separate ma c’è speranza maestro Michelangelo. Dove c’è tanta ombra la luce è forte. I suoi pentagrammi sono ancora attivi.

Una teca chiusa a catene con al suo interno una replica della Pietà di Michelangelo.
Il vecchio mondo non c’è più. L’ umanità guarda il mondo dalla finestra. Come fare per sbloccare i valori umani che sentimentalmente si sono congelati? L’ uomo sta solo e irraggiungibile circondato dal welfare. Le comodità hanno preso in ostaggio le persone. Nessuna pietà = nessuna libertà.

Giuliano de’ Medici (50 x 50 cm.) Tecniche miste su carta e tela.
Possiamo vedere contrapposti la ragione e il sentimento. L’ intelletto circondato dalla forza del cuore.

Giuliano de’ Medici 2. (50×50 cm.) Ecco l’ opposto al opera di prima ; Il sentimento che priva la ragione e che contrappone l’ infinita libertà dei pensieri.

Aurora (40 x 60 cm.) Tempere zecchi e pastelli su tela.
Ogni singola parte dell’ volto di questa statua dimostra il dolore che l’ animo umano prova ogni qualvolta che deve svegliarsi dal’ sonno e affrontare la realtà.
Il sole sorge e vediamo Aurora attraverso uno specchio, come assopita.

La Madonna dei Medici (120 x 40 cm.) Tempere zecchi e pastelli.
Una statua maestosa scolpita a chiocciola. La possiamo vedere avvolta in un paesaggio di nebbia fluttuante con una luna piena all posto del aureola. Il bambino Gesù tiene un riflesso di luce solare nel panno avvolto alle sue spalle a indicare il suo destino.

Il guerriero (120 x 40 cm.) Tempere Zecchi e pastelli.
Giuliano de’ Medici fu imparentato con Giovanni delle bande Nere; un grosso guerrafondaio. Morirono entrambi giovanissimi. Nel opera troviamo lo sfondo impregno di fuoco e fiamme. È vestito come un soldato romano antico e con ogni muscolo lo vediamo pronto ad agire.

Lorenzo de’ Medici (42 x 31 cm.) Tempere Zecchi e pastelli.
Il pensatore per eccellenza. Lo stato malinconico. L’ elmo con visiera a testa di leone alzata che indica il coraggio del cuore in disuso.

Il crepuscolo (20 x 30 cm.) Tempere Zecchi e pastelli.
Il vecchio gigante e stanco del giorno. Si percepisce il sudore dalla fatica come muschio sulla pelle e quel che resta del tempo fino a sera è pura introspezione. Si torna a sognare.

Line Danielsen

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