L’Europa ha scelto l’Italia per sviluppare un importante progetto pilota per il contrasto alle diseguaglianze e alla povertà minorile

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Questa decisione, comunicatami dal Commissario Ue per il lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, non solo rappresenta un serio riconoscimento dell’impegno profuso dal nostro Paese durante l’epidemia per la tutela del benessere delle bambine e dei bambini, ma individua proprio nella realtà italiana un primo laboratorio nella strutturazione della Child Guarantee, il programma europeo di investimenti mirati alle politiche per l’infanzia.

È un progetto di grande valore, che si inserisce in una serie di attività già avviate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prime fra tutte quelle connesse al Reddito di Cittadinanza (quasi 800mila i minorenni beneficiari) che ha dedicato all’infanzia specifici finanziamenti e obiettivi, non ultima la lotta alla dispersione scolastica.
In particolare, un livello essenziale delle prestazioni finanziato dal Fondo povertà riguarda le bambine e i bambini nei primi mille giorni di vita: è questa infatti una delle fasi più delicate, in cui la presenza di specifici fattori di rischio può avere effetti duraturi per il resto dell’esistenza e nella quale il Reddito può fare la differenza.

La Child Guarantee accompagna questa e altre politiche messe in campo dal mio Ministero, con l’obiettivo di garantire anche ai bambini che vivono nelle famiglie più vulnerabili diritti elementari quali la salute, la corretta alimentazione, un’abitazione dignitosa e un’istruzione adeguata.

Il futuro dell’Italia e dell’Europa si fonda sulla protezione, la tutela e la formazione dei nostri figli.